CERTIFICATO DI MERITO ALLO CHEF PESENTI DEL RISTORANTE “LA GARE” DI CARAVAGGIO (BG)

E’ stato come un passaggio di testimone tra generazioni di cuochi. E’ successo al ristorante “La Gare” di Caravaggio, dove dal  2009  è chef-patron Mario Pesenti, 34 anni, che ha ridato vita alla trattoria di famiglia, nei pressi della stazione ferroviaria (ecco il nome “La Gare” dal francese), all’inizio del viale Papa Giovanni che porta al Santuario. La vecchia trattoria fondata dai nonni di Mario già nel 1951 è diventata un locale sobrio ed elegante, con una cucina raffinata e innovativa. In sala si muove con professionalità la signora Elisa, moglie di Mario. In cucina lo chef Mario può contare su due aiuti promettenti, Cristina Lupi e Matteo Defendi.

Quattro cuochi “di lungo corso” sono stati a La Gare per consegnare a Mario Pesenti un attestato di merito assegnatogli dalla Accademia Gastronomia Storica Italiana, di cui è prefetto per la Lombardia il ristoratore Ivar Foglieni di Bergamo. Insieme a Foglieni (presidente per anni della Associazione Cuochi Bergamo e fondatore 35 anni fa del ristorante “Giopì e Margì”, oggi passato ai figli) sono intervenuti Paola Rossoni (per anni chef-patron del ristorante La Lepre di Treviglio), Giuseppe Lavelli (cuoco di lunga esperienza con diversi incarichi anche associativi), Gaetano Verri (già titolare dell’Hotel Verri di Misano Gera d’Adda e componente del direttivo della Associazione Cuochi).

Lo chef Mario Pesenti è stato allievo di Gualtiero Marchesi a Erbusco e a Parigi, ha lavorato con Ezio Gritti alla Osteria di via Solata e per due anni si è trasferito alle isole Cayman lavorando nei migliori ristoranti. Da qualche mese ha inaugurato in un edificio a fianco della “Gare” un american bar che apre alle 18 e chiude alle 2 della notte.

NELLA FOTO, DA SINISTRA, LAVELLI, VERRI, PESENTI, ROSSONI, FOGLIENI.

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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