DAL RISTORANTE AL SET FOTOGRAFICO, IL RISTORATORE BERGAMASCO MODELLO PER CASO

Il business della moda passa anche attraverso un “modello per caso”. E’ quanto è successo a Francesco Colombo, ristoratore bergamasco, titolare della “Terrazza Manzotti” di Canonica d’Adda (Bg).

Il business della moda passa anche attraverso un “modello per caso”. E’ quanto è successo a Francesco Colombo, ristoratore bergamasco, titolare della “Terrazza Manzotti” di Canonica d’Adda (Bg), trasformatosi per una volta, per caso, a far da modello per il mondo milanese della moda.

 

Francesco, fisico atletico, viso interessante, sguardo amletico, lo scorso settembre è stato protagonista di un servizio fotografico da modello, indossando una serie di capi di abbigliamento della griffe milanese Ader Crispi, dal 1973 con vetrine in via Crispi 7 nel capoluogo lombardo. Ebbene, quelle foto compaiono da pochi giorni sulle pagine dei quotidiani milanesi “Corriere della Sera” e “Il Giornale”, oltre che nelle gigantografie poste nelle vetrine di via Crispi. Per Francesco è cominciata una serie infinita di messaggi e telefonate di stupore e congratulazioni.

 

«E’ stato proprio per caso», conferma Francesco, ricordando come è successo. Un giorno d’agosto arrivarono nel suo locale due persone mai viste prima e si sedettero tranquille per pranzare. I due – che si saprà poi erano esponenti della “Ader Crispi -Abbigliamento sartoriale italiano” – avrebbero notato non solo la buona cucina ma anche il viso di Francesco e il suo modo elegante di muoversi, considerandolo perfetto per una campagna pubblicitaria del loro marchio a livello nazionale.

 

Da lì la proposta inattesa e la voglia di Francesco di provare un’esperienza nuova. Due giorni di lavoro, qualcosa come migliaia di scatti fotografici prima nella Villa Pagnoni di Canonica d’Adda e poi nella metropoli meneghina, per arrivare alla selezione di 200 scatti e poi di una ventina soltanto da utilizzare per la campagna pubblicitaria. Per Francesco sono piovuti i complimenti e anche la possibilità di lavorare ancora in questo settore, ma il ristorante di famiglia – affidatogli da mamma Enrica – è già una attività impegnativa che lo occupa a tempo pieno. Intanto la sua foto campeggia in vetrine e su quotidiani. E per il futuro “mai dire mai”.

 

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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