CORONAVIRUS CONSORZIO VINO CHIANTI CURA ITALIA DELUDENTE

Serve l'allargamento delle misure di sostegno per tutte le aziende agricole, senza discriminazione di fatturato e a prescindere dal fatto che siano in bonis o meno.

E' il messaggio che arriva dal Consorzio Vino Chianti dopo la lettura del decreto “Cura Italia” che “non soddisfa le nostre aspettative  in termini di stanziamento dei fondi assegnati per gli interventi a favore delle imprese, in termini di provvedimenti in campo tributario-fiscale, in materia previdenziale e di lavoro e previdenza sociale né tantomeno nel campo del credito”, dice il direttore del Consorzio Marco Bani.

“Il rinvio delle attuali scadenze al mese di maggio 2020 o sue eventuali brevi rateizzazioni, quando saremo ancora, a detta degli esperti, nella fase calante della pandemia vedrà le aziende alle prese con i problemi di liquidità per il perdurare della crisi del mercato e dei consumi e quindi nell'impossibilità di far fronte alle scadenze”, aggiunge il direttore.

Le imprese agricole, e il mondo del vino in particolare, hanno esigenze specifiche: “I mercati sono bloccati – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – quindi le vendite sono ferme, ma noi non possiamo bloccare la produzione perché fermare le nostre aziende significherebbe abbandonare i campi. Il mercato interno è fermo da settimane, adesso si stanno chiudendo anche gli sbocchi commerciali in Europa, Stati Uniti e Sud America. La Cina, in lenta ripresa, è un mercato nuovo che non potrà in nessun modo compensare il fermo dei nostri riferimenti storici. Va bene tutelare i dipendenti per le imprese costrette a fermarsi, ma nel nostro caso gli operai sono tutti al lavoro perché le nostre attività seguono il ciclo vegetativo delle piante, che si sussegue a prescindere da calamità e pandemie: almeno nella fase attuale ci servirà a ben poco la cassa integrazione, a noi servono interventi a sostegno delle aziende che devono continuare a produrre ma non possono e non potranno vendere”.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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