CECHIA FESTEGGIA CONTEMPORANEAMENTE LA PASQUA E LA PRIMAVERA

Tra sacro e profano, sono considerate entrambe motivo di grande gratitudine. Si rende grazie, insomma, per una doppia resurrezione: di Cristo e della natura, che si risveglia dal lungo letargo. Il calendario ne fa poi un’occasione imperdibile per una vacanza d’addio all’inverno, in una Repubblica Ceca ora particolarmente verde e accogliente. Per una scorpacciata di tradizioni e rituali sempre vivi, tra mercatini, processioni e gustose ricette di stagione.

Natura, culto e cultura. Triplo pretesto per una vacanza d’aprile in Cechia, quando nel Paese si celebrano contemporaneamente la Primavera e la Pasqua, in uno straordinario mix tra sacro e profano. La Pasqua qui si chiama Velikonoce e rende naturalmente omaggio alla passione e resurrezione di Cristo, ma dà anche il benvenuto al risveglio della natura, dopo il lungo sonno invernale. Oggetti-simbolo della Pasqua ceca sono le uova colorate e decorate a mano e la tipica frusta intrecciata con ramoscelli di salice e nastri variopinti, chiamata pomlazka.

La tradizione vuole che a Pasquetta ragazzi e uomini vadano di casa in casa a chiedere un’offerta e colpiscano scherzosamente (nessuna violenza, anzi una sorta di incantesimo che doni bellezza e giovinezza per tutto l’anno) con la frusta ragazze e donne che, per indurli a smettere, li omaggiano con uova colorate. Altra usanza, ancora molto diffusa in certe regioni, è quella dei sonagli di legno. Dal giovedì al sabato Santo i ragazzi girano per le strade facendoli suonare per richiamare la gente in chiesa. A Pasqua, in un’armonica dicotomia, la Cechia offre l’occasione di assistere a rituali di antichi e contemporaneamente ammirare la campagna che si veste di nuovo.

Ad aggiungere un caleidoscopio di colori, ma anche sapori, sono i tradizionali mercatini di Pasqua, ridondanti di oggetti e prelibatezze tipiche, adornati da alberi addobbati di uova variopinte e cornice di spettacoli, danze e iniziative a tema. I più gettonati sono certamente quelli di Praga (25/3-16/4), Pilsen (30/3- 10/4), Brno (31/3-9/4) e Cesky Krumlov (2-10/4).
       
Sulle bancarelle, così come nei locali tipici e ovviamente nelle case ceche protagoniste sono anche le ricette di stagione. Inutile dire che, dopo il digiuno, la gastronomia ceca si fa particolarmente tentatrice… Tra i dolci pasquali, il beranek (un agnello ricoperto di zucchero o di glassa al cioccolato), la jidase (treccia dolce che simboleggia la corda con cui si impiccò Giuda), il mazanec (piccola pagnotta di pasta lievitata), il pernik (pan di zenzero) e il bozi milosti (che si traduce letteralmente “Grazia di Dio” ed è un dolce fritto e zuccherato). E poiché, come detto, Pasqua è anche un inno alla nuova stagione, in questo periodo in tavola non può mancare il minestrone di verdura primaverile, mentre nella farcitura del pollame sono protagoniste giovani, tenere ortiche. Per il venerdì Santo, il pesce d’elezione –proprio come a Natale- è la carpa dei laghi boemi, ma non viene disdegnata nemmeno la trota. Nel tripudio gastronomico della domenica di Pasqua, approdano invece in tavola agnello o capretto arrosto.


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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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