CASTAGNE LE REGINE DELL‘AUTUNNO IN TICINO
Il castagno, pianta tipica del sud delle Alpi tra i 200 e i 1000 m di altitudine, nel passato si è meritato l’appellativo di “albero del pane”, perché la castagna, fin dall’Alto Medioevo, era uno degli alimenti principali per le popolazioni del Canton Ticino, grazie a metodi di conservazione che ne garantivano il consumo quasi tutto l’anno. Oggi, come allora, sono simili i prodotti che si ricavano dalle castagne, come farine, fiocchi, pane, paste, torte, marmellate, birre. I buongustai apprezzano i marrons glacés, le caldarroste, le castagne bollite con la panna o servite come contorno dei piatti di selvaggina e molto altro ancora. Le castagne sono protagoniste di molte feste popolari nei villaggi ticinesi, alle quali partecipano sia turisti che residenti. Per chi desidera scoprire a piedi il paesaggio autunnale del cantone, sono molteplici le proposte di passeggiate all’ombra dei castagni.
Sagra della castagna in Piazza - Ad inizio ottobre si svolgerà la Festa delle Castagne ad Ascona. Più di 2000 kg di castagne vengono arrostite sul fuoco dai "maronatt" e le bancarelle del mercatino propongono varie prelibatezze a base di castagne, come marmellate, miele, torte e numerosi prodotti enogastronomici della regione. Viene organizzato un pranzo tipico con polenta e gorgonzola o mortadella e nel pomeriggio vari concerti rallegreranno il pubblico. La festa avrà luogo sul lungolago di Ascona sabato 13 ottobre 2018; sabato 6 ottobre vi sarà invece la Sagra d'autunno. Altri piccoli festival del castagno vengono organizzati anche nei villaggi circostanti: a Minusio, Muralto, Ronco sopra Ascona, Indemini, Arcegno, Intragna e Losone.
Nella Valle si respira la tradizione - Ogni anno, a metà ottobre, e sempre in un comune diverso della Valle di Muggio, si tiene la Sagra della Castagna. Un unico prodotto, in tutte le sue variazioni, è il tema di questa festa: la castagna. Un frutto che, nei difficili anni di guerra, è stato una fonte importante di nutrimento per la popolazione civile e che in questi ultimi tempi viene riscoperto, non solo come caldarrosta, ma anche come castagnaccio, marmellata e ora anche birra. Quest’anno il tradizionale appuntamento si svolgerà il 14 ottobre dalle 10 a Morbio Inferiore. Chi vuole scoprire tutti i segreti che si celano dietro la presenza del castagno in Ticino, potrà visitare il Museo Etnografico della Valle di Muggio, nel vicino villaggio di Cabbio.
Il castagno… in movimento - Nell’Alto Malcantone si snoda un sentiero tematico di circa 15 chilometri. Oltre ad evidenziare le selve, la coltivazione e l’albero di castagno il percorso presenta 8 punti didattici e offre numerose informazioni sui processi di lavorazione e uso del legno rispettivamente della castagna e dei suoi derivati. Immersi in un anfiteatro naturale scandito dalla catena dei Gradiccioli, lo sguardo spazia verso sud in un panorama tipico dell’Alto Malcantone caratterizzato da un mosaico paesaggistico dove i villaggi di Mugena, Vezio e Fescoggia si integrano armoniosamente tra boschi e aree aperte. A scopo didattico, tra Mugena e Vezio troviamo un metato (grà). Si tratta di un edificio in sasso dove si fanno essiccare le castagne esponendole su graticci ad un moderato calore e tenore di fumo. L’essicazione permette la conservazione dei frutti anche per alcuni mesi. Attorno al tema del castagno ruotano anche molti percorsi presenti nella nuova App HikeTicino. Se siete dotati di uno smartphone, potete usufruire dei numerosi servizi contenuti in questa applicazione: mappe interattive, informazioni sulle caratteristiche dei percorsi e previsioni del tempo aggiornate.
Passeggiate tra i castagni - Altre zone in cui è piacevole passeggiare tra i castagni sono la collina sopra Biasca (sentiero che porta alla cascata di Santa Petronilla), la collina di Monte Carasso (Curzútt), la valle di Muggio (“sentée da l’albur” tra Morbio Superiore, Caneggio e Bruzella) e la Capriasca (“parco del castagno” a Ponte Capriasca e dintorni). Ai piedi di impressionanti pareti rocciose, la Via Crucis nel castagneto di Biasca ci riporta ad un passato non solo legato alle tradizioni religiose, ma anche ad avvenimenti che hanno profondamente segnato la storia del cantone. ll terreno della selva castanile è di proprietà del patriziato di Biasca. Le piante di castagno, censite e numerate, sono state assegnate a singoli proprietari. Ad essi appartengono i frutti dell'albero, che possono essere raccolti dopo il giorno di San Martino, l'11 novembre.
Claudio Zeni
Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).
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