BOTTEGA ROSE GOLD, PER BRINDARE ALLA MAMMA

Bottega Rose Gold è un vino spumante rosé di grande personalità, che si presta egregiamente per celebrare la Festa della Mamma e per dimenticare questo difficile inizio del 2020.

Il packaging della bottiglia si caratterizza per l'affascinante tonalità che evoca l'oro rosa, la sfumatura romantica del re del metallo. Un esclusivo processo di metallizzazione permette al colore rosa di diventare parte integrante della superficie esterna del vetro della bottiglia.

Distintivo e originale, questo prodotto è diventato un’icona del gusto, apprezzata nel mondo come espressione del miglior Made in Italy.

Bottega Rose Gold viene prodotto con una selezione di uve Pinot Nero raccolte in Oltrepò Pavese. Questa zona della Lombardia è largamente apprezzata dai viticoltori. I vigneti si estendono principalmente sulle colline (100-300 metri sul livello del mare), dove il suolo è caratterizzato da sedimentaria marina con argilla fine.

Le uve vengono raccolte a mano e vinificate a temperatura controllata. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per 24 ore. Mosto e bucce vengono poi separate con una pressatura soffice. La fermentazione avviene a temperatura controllata di 18° C. Nel corso dell'anno che segue la vendemmia, il vino ottenuto passa attraverso la presa di spuma. La seconda fermentazione si determina in recipienti di acciaio, secondo il metodo Charmat, a una temperatura controllata di 14° C e dura 60-90 giorni.

Il vino color pesca appare brillante, con un perlage fine e persistente. Il profumo è spiccatamente floreale, con sentori di frutti di bosco, soprattutto ribes e fragoline di bosco. Il sapore è fresco, con una buona acidità, armonico, delicato e persistente.

Bottega Rose Gold è un vino da tutto pasto. Si abbina particolarmente bene con insalate, piatti vegetariani, sushi, pesce e formaggi. È anche un piacevole dopo cena.

La bottiglia da 75 cl è in vendita in Italia con un prezzo al pubblico di circa 24 euro.

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Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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