Bled, la bella del lago: 99 gradini per suonare la campana dei desideri. La perla alpina slovena propone pure la dolce Potica

Paese che vai, dolce che trovi. La “Potica” (o Putizza), come la chiamano al di qua del confine (in Friuli Venezia Giulia), è molto più che un dolce delle feste. In Slovenia è patrimonio nazionale e non può affatto mancare nei menu. Fra i dessert è il pezzo forte anche al ristorante dell’Hotel Kavarna, affacciato sul lago; locale che ricorda in piacevole contemporaneo il periodo in cui Bled è stata una delle mete più ambite dell'allora Jugoslavia.

Ecco Bled, gemma di Slovenia! Ogni volta la si scopre sempre più bella e sempre più "green".

Davvero una perla incastonata ai piedi delle piramidi rocciose delle Alpi Giulie e del Triglav, la montagna nazionale, quella raffigurata nella bandiera della giovane repubblica. Bled, una perla incastonata nell’azzurro smeraldo dell’omonimo lago, dove si specchia la mole possente del suo castello, che è il più antico della Slovenia e ospita un museo archeologico di grande interesse, perché qui i primi insediamenti risalgono all’epoca preistorica.

Bled è anche la sua isola, con al centro la chiesa dell’Assunzione, famosa perché è un monumento d’arte e di storia, ma anche per la sua antica campana dei desideri: chi la suona può esprimere un buon proposito. Meritandosi il privilegio, perché per salire bisogna affrontare 99 gradini. E per raggiungere l’isola occorre spostarsi su una barca a remi, perché nulla deve turbare la quiete del lago e di questo paesaggio da favola. E sulla riva c’è Villa Bled, che nel corso della sua lunga storia fu anche una delle residenze preferite dal presidente jugoslavo Tito.

Bled richiama ogni anno un turismo internazionale di livello, grazie alla bellezza del luogo e alla qualità dei suoi servizi. Grazie anche a coraggiose scelte di sostenibilità ambientale: la città si trova al limitar del Parco Nazionale del Triglav, percorso da sentieri e itinerari ciclabili. Sul lago, come ricordato, è vietata la navigazione a motore.

E in quest’ottica di rispetto per l’ambiente va letta anche la scelta di puntare sul glamping. Quello dell’hotel Ribno di Bled è stato fra i primi ad aprire in Slovenia e quello che per primo ha ottenuto la certificazione ‘Zero Waste’. Ovvero in linea con il rispetto dei principi della sostenibilità ambientale. Dai materiali di costruzione, alla gestione dei rifiuti e all’utilizzo dell’acqua. Glamping, ovvero ’campeggio glamour’ significa vita all’aria aperta, in casette di legno creata ai margini di un bosco. Il Ribno è pure un piccolo tempio per gli amanti del ciclismo, frequentato anche da Matej Pogacar (attuale numero uno del ciclismo internazionale) e dagli altri campioni sloveni di questo sport… Le loro magliette autografate sono reliquie nella hall dell’albergo.

Tanti i motivi per visitare Bled, soprattutto per chi ama la natura. La cittadina slovena da qualche anno fa parte di Alpine Pearls, associazione di località alpine che hanno valori comuni in tema di scelte per il rispetto della natura. Di scelte per il futuro… Come la mobilità sostenibile. Tema sempre più d'attualità.

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RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 124 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

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