ASSEGNATO A 10 NUOVI SITI L'EUROPEAN HERITAGE LABEL AMBO PER LA REPUBBLICA CECA

Il prestigioso riconoscimento della Commissione Europea è andato a una selezione di siti storici sul territorio dell’Unione Europea. Storia e tradizioni ceche sono state premiate con ben due assegnazioni: al castello di Kynzvart, luogo di incontri diplomatici, e i complessi abitativi ispirati al Werkbund, condivisi con Austria, Germania e Polonia.  

L’European Heritage Label è un marchio ambito, rilasciato dalla Commissione Europea a quei siti che non solo hanno segnato la storia passata dell’Europa, ma hanno contribuito e contribuiscono a costruirne il futuro. La scelta ricade dunque su quel patrimonio storico, artistico e culturale che celebra e simbolizza i valori e gli ideali dell’Europa di ieri e di domani.

I dieci vincitori 2020

▪    Archaeological Area of Ostia Antica (Italy)
▪    Underwater Cultural Heritage of the Azores (Portugal)
▪    Colonies of Benevolence (Belgium, the Netherlands)
▪    Living Heritage of Szentendre (Hungary)
▪    Kynžvart Castle – Place of diplomatic meetings (Czech Republic)
▪    Site of Remembrance in Łambinowice (Poland)
▪    Zdravljica - the Message of the European Spring of Nations (Slovenia)
▪    Werkbund Estates in Europe (Austria, Czech Republic, Germany, Poland)
▪    Chambon-sur-Lignon Memorial (France)
▪    The Three Brothers (Latvia)

Con questi, sale complessivamente a 48 il numero di siti sparsi per l’Unione selezionati fin qui.

Il castello di Kynzvart - In tedesco Königswart, è noto come il castello di Metternich. Il progetto fu affidato dal cancelliere austriaco all’architetto svizzero-italiano Pietro Nobile, che adottò lo stile essenziale del classicismo viennese. Per realizzarlo, Metternich chiese al finanziere Rothschild un prestito da capogiro e, anziché saldarlo a rate, concedette un titolo nobiliare alla sua prole. Tra i gioielli di Kynzvart, la biblioteca del cancelliere, tra le più importanti d’Europa. Ad attirare l’attenzione è anche l’insolita collezione di curiosità, appartenute o riconducibili a personaggi storici. Tra queste, il talismano di lord Byron, il libro di preghiera di Maria Antonietta, la scrivania di Alexandre Dumas padre, la sigaretta non finita dell’imperatore Napoleone III… Qui usavano soggiornare Goethe e gli zar russi. Notevoli anche le adiacenze del castello, inserite in un bel parco all’inglese. Tra queste, anche un mulino a ruota del XVIII secolo e persino un birrificio. Grazie a Metternich, il castello è stato sede di numerosi e importanti incontri politici e diplomatici negli anni, il che gli è valso oggi l’European Heritage Label.

Le cittadelle del Werkbund - L’associazione Deutscher Werkbund (Lega tedesca artigiani), fondata a Monaco di Baviera nel 1907 da industriali e architetti, intendeva rinsaldare la rottura tra industria e arti applicate, attraverso una nuova cultura del lavoro industriale nella quale, per ogni progetto, dovevano essere analizzati i costi di produzione, la qualità artigianale, le modalità ed i tempi di produzione, cercando di coniugarli con le politiche aziendali. I suoi dettami rivoluzionari trovarono terreno fertile non solo in Germania, ma anche in Austria, Polonia e Repubblica Ceca, dove a cavallo tra 1927 e 1932 prese piede anche un nuovo concetto abitativo. Per supplire alla carenza di alloggi funzionali e confortevoli tipica del dopoguerra, le “archistar” del Werkbund progettarono edifici innovativi, che sposassero design e qualità alle esigenze sociali. Nascono così, in 4 Paesi e 5 città, architetture moderniste, dallo stile transnazionale. In Repubblica Ceca, il Werkbund Housing Estate è quello conosciuto come Colonia BABA, a Praga. Si tratta di un sobborgo di villette Anni ’30 in stile funzionalista, caratteristico per le sue abitazioni “a scatola”, con finestre a fascia continua, ampi balconi e interni destrutturati. Realizzata su progetto di Pavel Janak, vide la partecipazione dei migliori architetti del tempo, tra cui Gocar, Krejcar, Benes e Gillar.

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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