AL VILLINO DELLE ROSE BUONA ESPERIENZA DEL CLUB BUONGUSTAI BERGAMO
Positiva esperienza del Club Buongustai Bergamo al ristorante-pizzeria Il Villino delle Rose, nel verde del Parco dei colli di Bergamo. Cucina naturale e ingredienti a chilometro zero.
Nella sua costante ricerca di trattorie e ristoranti dove la pausa gastronomica valga la fermata, il Club dei Buongustai di Bergamo è approdato a “Il Villino delle Rose”, ufficialmente in territorio del Comune di Valbrembo ma vicinissimo al confine con la città di Bergamo, città che qui presenta uno dei suoi aspetti migliori: siamo nel verdeggiante Parco dei Colli, ai piedi di Bergamo Alta. La natura qui domina ancora sul cemento ed era logico che Il Villino delle Rose si dichiari “ristorante di cucina naturale”. Chiediamo di spiegare meglio il concetto ai titolari, i coniugi Cristian Pinna e Cornelia Zonca, che hanno preso in gestione la struttura dal 21 ottobre 2017 (in precedenza il locale era denominato Il Villino di Erica). Entrambi vengono da una lunga esperienza come dipendenti, lui chef storico, per 27 anni, al ristorante-pizzeria Da Mimmo di Bergamo Alta; lei, svelta e attenta direttrice di sala prima al Tone di Curno e poi Da Mimmo.
“Naturalezza, genuinità e cura del dettaglio – affermano – sono i princìpi che ispirano il nostro lavoro. Per garantire un sapore unico ai nostri piatti, selezioniamo carne, pesce, cereali e verdura di altissima qualità, privilegiando produttori della zona, a chilometro zero. Proponiamo piatti di cucina biologica e naturale, vegetariana e vegana e adatti per tutte le intolleranze alimentari. Anche la nostra pizza è di alta qualità, preparata utilizzando solo lievito madre e farine biologiche,disponibile con impasto classico, integrale e ai 5 cereali. Utilizziamo verdure di stagione e ingredienti di qualità che fanno delle nostre pizze un piatto completo e genuino, ideale a pranzo e cena, perché leggero ma sempre sfizioso”.
Il menù preparato per i palati raffinati dei buongustai ha visto arrivare un ottimo tris come antipasto: tortino di zucca con fonduta di Taleggio; falafel di ceci della Murgia con cumino e maionese alla bietola; sformatino di topinambur con scaglie di pecorino stagionato. Ottimi anche i ravioloni ai carciofi e ricotta, che sono stati preferiti rispetto al “risotto alla bietola rossa con gocce di zola e pistacchi”, non del tutto armonico al gusto. Esecuzione da manuale per il “Guancialino stufato con verza brinata, chiodi di garofano e polenta di mais” (ad essere pignoli, mancava solo un pizzico di sale). Per finire, piacevole tortino di mele con crema alla cannella. I vini in abbinamento, decorosi: Chardonnay e Cabernet della Bergamasca firmati da “La Collina” di Grumello del Monte, in Valcalepio.
Soddisfazione generale e complimenti ai coniugi Pinna per la cura e la passione che mettono nel loro lavoro. Se la cucina può contare su uno chef “storico”, tutto il resto viaggia altrettanto bene: locale luminoso con ampie vetrate, arredo non soffocante, bagni in ordine e puliti, servizio al tavolo attento e puntuale. Prezzi? Nella norma.
Roberto Vitali
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981
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