AL GRAND HOTEL RIMINI TORNA CLAUDIO ANGIULLI

Claudio Angiulli, dopo un lustro di assenza, è tornato al Grand Hotel Rimini in veste di Vice Direttore. Nel team della Select Hotels della famiglia Batani  Claudio Angiulli aveva lavorato dal 2012 al 2014.
Figlio d'arte nel mondo dell'ospitalità Claudio ha seguito fin da piccolo nel periodo estivo con mamma Ursula, professoressa di tedesco, il padre Vittorio, direttore di villaggi turistici in Italia.
“Vivevo le strutture nella loro totalità seguendo sempre mio padre durante i suoi quotidiani sopralluoghi nei veri servizi alberghieri – esordisce Claudio Angiulli – è lì che è nata la mia passione per il mondo dell'ospitalità. Così, dopo il diploma di ragioniere, mi sono laureato a Rimini in Economia del Turismo, iniziando a lavorare per catene internazionali in alcune città italiane in alberghi di lusso”.

Passione e professionalità sono quindi nel dna di Angiulli, che in merito al Grand Hotel Rimini prosegue: “L'albergo, cinque stelle, è un'icona dell'ospitalità a livello mondiale, che racchiude in sé fascino, storia ed eleganza. L'ospite qui deve sentirsi coccolato con discrezione, cordialità e familiarità.  Molti dei nostri ospiti sono fidelizzati e prenotano di anno in anno il loro periodo di permanenza chiedendo la stessa camera, se vi è ancora lo stesso cameriere al servizio colazione, pranzo o cena”.      

Eccellenze naturali che non si improvvisano ma frutto di un'accurata selezione del personale del gruppo Select Hotels, visto che il 50% delle maestranze lavorano nel gruppo da anni. Due sono i flussi di clientela che caratterizzano il Grand Hotel Rimini.

“L'albergo, essendo aperto tutto l'anno, registra nel periodo primavera – estate un turismo individuale e familiare, mentre in autunno-inverno registriamo una clientela legata al mondo convegnistico – sottolinea il Vice Direttore – la metà dei nostri ospiti è italiana, mentre l'altra metà è straniera con prevalenza dai Paesi del nord Europa”.

Visto che il turista del terzo millennio si prende sempre più per la gola Angiulli tiene a focalizzare l'obiettivo sul servizio ristorazione del Grand Hotel Rimini.

 “Il nostro ristorante gourmet La Dolce Vita è uno dei fiori all'occhiello della struttura  – evidenzia Angiulli – il nostro chef Claudio Di Bernardo è un grande professionista, che tra l'altro ha primeggiato in alcuni concorsi nazionali. La sua cucina, sia terragna che marinara, trova la sua massima espressione nella territorialità che incontra i favori della clientela sia interna che esterna”.

Una cucina particolarmente richiesta anche per la banquettistica, soprattutto per quella matrimoniale, visto che per molti sposi è un must festeggiare l’ufficialità della loro unione al Grand Hotel Rimini.

Sugli obiettivi futuri del Grand Hotel Rimini Angiulli conclude: «Obiettivo principale della proprietà è aumentare di anno la percentuale di occupazione attraverso la promozione della struttura verso nuovi mercati internazionali”.

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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