AL FESTIVAL LEXGIORNATE L'EREDITÀ DI GUALTIERO MARCHESI

Ormai da oltre dieci anni, a Brescia, il Festival musicale LeXGiornate, diretto dal maestro Daniele Alberti, trasforma la città in un salotto, accogliendo il vastissimo pubblico nei suoi spazi più belli con concerti, dibattiti ed eventi culturali, allo scopo di intercettare e farsi veicolo dello spettro in costante metamorfosi dei linguaggi che caratterizzano la contemporaneità.
La musica è proposta dunque in una continua ricerca di dialogo con le altre forme d'arte; dal teatro alla poesia, dalle arti visive alle scienze matematiche, ospitando artisti, scrittori e intellettuali di fama internazionale. Una ricerca che coinvolge ora anche il mondo dell’industria bresciana, motore economico del Paese, un combinato di spinta innovativa, abilità professionale e intellettuale, passione e orgoglio.

E tra i protagonisti dell'edizione 2019, oltre all'Orchestra dei Cameristi del Teatro alla Scala e a personaggi come Baricco, Augias, Galimberti, Vito Mancuso, Piergiorgio Odifreddi, Gino Paoli, Raffaele Morelli, l'attore Servillo e tanti altri, torna uno chef.

Se a 'battezzare' le prime edizioni del Festival fu il fondatore della nuova cucina italiana Gualtiero Marchesi, ecco adesso succedergli lo chef stellato Augusto Valzelli, italiano di Brescia, enfant prodige dei fornelli, avendo ottenuto a soli 23 anni, il riconoscimento, tutt'ora valido.

Sarà proprio Valzelli a firmare la cena conclusiva della kermesse al Museo delle Mille Miglia sabato 28 Settembre, dopo il concerto The Game-Mistery Concert: dai segreti dello spartito a quelli di un piccolo (all'anagrafe!) grande cuoco, Augusto Valzelli, che con la sua già mitica 'regola del 3', due ingredienti compatibili o in contrasto e il terzo che amplifica o smorza l'insieme dei sapori, crea piatti tanto semplici quanto concettualmente sofisticati, dal gusto esplosivo e travolgente, quanto inaspettato, in una continua scoperta di possibilità che sorprendono il palato e la mente. Perché in fondo come predicava Gualtieri Marchesi, "La cucina è di per sè scienza, sta al cuoco farla diventare arte."

 

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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