A VENEZIA IL RISTORANTE PER ONNIVORI

“Siamo a Venezia, dove i metri quadrati sono rari e preziosi: siccome non possiamo accontentare tutti come vorremmo, abbiamo scelto di dedicarci agli onnivori. Amiamo le filosofie alimentari alternative, ma non le possiamo accogliere e coltivare nel modo che meriterebbero e così, con serenità ed onestà, rinunciamo a servirle”. A parlare, è GP Cremonini, proprietario del Riviera.

Sulle Zattere in Dorsoduro: erano gli anni Settanta quando un ex Maître dell’Harry’s aprì un bar che doveva accogliere i benviventi a passeggio sul canale della Giudecca.

Lo chiamò Riviera, e lo disegnò all’interno di un aristocratico palazzo seicentesco, pietra alla porta e legno all’interno. Fu luogo di dolce vita per anni, fino a quando la stanchezza e l’oblio lo confinarono in una zona grigia di oscura sussistenza.

È stata solo la lucida follia di GP Cremonini, funambolico musicista di origine schiettamente veneziana ma cittadino del mondo in vena di ritorno, a riportarlo all’odierno splendore. Restaurata la romantica tappezzeria e la boiserie piena di storia, marmettoni a terra e cucina nuovissima, ecco nato e ricreato il Riviera.

Per onnivori dunque: ovvero per coloro che vogliono spendere un frammento della loro vita davanti a una vista superba sulla Giudecca in un luogo dove il cibo e il vino sono al centro di tutto, senza alcun impianto scenografico ma con un importante contenuto di verità; quella del prodotto. Un viaggio nei colori e nei profumi veneziani, garantito anche dalla personalità dello stesso Cremonini, vero campione di cortesia.

Nel piatto: i sapori della Laguna, del mare circostante ma anche di quei produttori/resistenti dell’interno che abbiano fatto scelte rigorose. Così come nella carta dei vini che privilegia piccoli viticultori della regione sempre nell’ottica del rispetto dell’ospite e della curiosità del vivere.

Al Riviera un menù che conserva i classici piatti del locale, oltre alle nuove proposte create dal giovane chef Simone Silvestri, in una fase di piena maturità espressiva. Ecco allora la classica piccola selezione di pesci crudi leggermente marinati o la nuovissima triglia in fiore di zucca, i travolgenti bucatini Cavalieri, granseola, carletti, olio di santoreggia e polvere di pomodorini secchi oppure la delicata animella con la salsa di piselli.

www.ristoranteriviera.it

Claudio Zeni

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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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