A CISANO BERGAMASCO LA CANTINA PELLEGRINI CON 350 MILA BOTTIGLIE

« Nel 2018 penso che in Italia continuerà il lento ma inesorabile calo del consumo di vino pro-capite, a scapito però dei prodotti di bassa qualità; contemporaneamente continuerà a crescere la domanda di vini di qualità, grazie anche ad una pur lenta ripresa economica in atto. Produrre in maniera virtuosa, nel rispetto dell’ambiente e delle identità territoriali, facendo seguire scelte distributive corrette, non potrà che continuare a dare risultati positivi».


La previsione viene da un esperto del mondo vinicolo come è Pietro Pellegrini, presidente della Pellegrini spa di Cisano Bergamasco, in Italia tra le prime aziende famigliari specializzate nella selezione, importazione e distribuzione su scala nazionale di vini e distillati di alta qualità. Complessivamente, tra vini e distillati, la Pellegrini ha a che fare con 110 aziende produttrici in una ventina di Paesi del mondo (molta Francia ma anche Germania, Argentina, Messico, Usa, Nuova Zelanda) per un totale di oltre mille etichette, distribuite in esclusiva su tutto il territorio nazionale, con oltre 150 tra agenti e sub-agenti plurimandatari. Sono 1 milione 250 mila le bottiglie consegnate in un anno al settore Horeca (hotel, ristoranti, enoteche, wine-bar), esclusivamente in Italia, per un fatturato 2017 intorno ai 13 milioni di euro. Nata nel 1904, la Pellegrini ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, basti pensare che nel 2013 il fatturato aveva superato di poco i 7 milioni.


Come è possibile aumentare gli incassi se il consumo del vino pro-capite continua a scendere? «Non c’è nessun segreto – afferma Pellegrini – basta far bene il proprio lavoro. Le aziende selezionate per la distribuzione sono espressione dell’identità del territorio di origine e i prodotti rispondono ai requisiti fondamentali di bontà e unicità, nel rispetto della natura e dell’ambiente. La nostra missione: mettere passione e competenza, offrendo prodotti eccellenti ed un servizio professionale, rapido ed efficiente».


Accedere alle cantine della sede di Cisano è come tornare indietro di cent’anni. La scala che scende porta i segni dei barili che un tempo venivano fatti scivolare per essere depositati in attesa dell’infustamento. La capacità di stoccaggio dispone di una superficie di 4 mila metri quadri, con un accatastamento che in media riesce a contare 350 mila bottiglie stoccate. E’ stato realizzato un magazzino climatizzato per i vini in attesa di trovare la collocazione ideale all’interno dei sotterranei. Recente l’intervento di ristrutturazione dell’ultimo piano, adibito a masterclass ed eventi di formazione per la forza vendita e i clienti, con tre isole sensoriali e 12 posti a sedere. Attualmente in azienda è entrata la quinta generazione: Emanuele ed Eleonora Pellegrini, figli del presidente, si occupano dell’area logistica-commerciale e amministrativa.


La tradizione familiare legata al vino ha avuto inizio alla fine dell’ Ottocento, quando Pietro Pellegrini (bisnonno degli attuali titolari) vendeva vino nella sua osteria ai piedi del Castello di Cisano. Nel 1904 fu costruita l’attuale sede con le cantine per lo stoccaggio dei vini sfusi, cui seguì l’inizio della distribuzione all’ingrosso in Lombardia. Negli anni ‘50, il figlio Angelo (nonno dell’attuale presidente) portò a Sava (Taranto) la sua esperienza, aprendo una filiale e iniziando ad occuparsi anche della vinificazione. Nel 1962 venne acquistata un’azienda agricola a Montelupo Fiorentino (Firenze) con relativa nuova cantina. Nasce la Fattoria di Petrognano, azienda produttrice di vini dalla forte tradizione toscana. Si sviluppa così anche l’attività vinicola e olivicola condotta direttamente.

Roberto Vitali



0 Commenti

Lascia un commento

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

Acconsento al Trattamento dei miei dati Personali nel rispetto del reg. 2016/679/UE e dichiaro di avere letto l'informativa sulla Privacy
Accetto di ricevere informazioni in merito a promozioni, news ed eventi relativi a questo sito in conformità al nuovo reg. 2016/679/UE sulla Privacy.