25 e 29 Aprile, Primo Maggio: tripletta di appuntamento ad alta concentrazione di gusto per il MEC, tipicità a filiera corta all’ombra della Certosa di Pavia

Simonetta Tocchetti

Un ricchissimo catalogo di tipicità ed eccellenze a filiera corta: sarà infatti possibile assaggiare e acquistare specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d’occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra; Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale) e salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione lomellina insieme i prosciutti ed il paté di fegato d’oca; vino dei Colli d’Oltrepo, miele, riso e offelle. Non mancano, infine, distillati d’erbe, verdura, frutta, olio e conserve dalla Sicilia.

Tra le novità presenti le spezie e le tisane di Aromata e, da Bergamo, lumache e chiocciole bio preparate secondo varie e gustose ricette.

Nel catalogo del MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa anche prodotti di bellezza a base di lumaca.

La Certosa di Pavia è facilmente e rapidamente raggiungibile anche in treno da Milano con comodi treni Regionali (uno ogni ora). E se le condizioni meteorologiche lo consentono anche in bicicletta da Milano, magari seguendo il cammino di Sant'Agostino: una trentina di chilometri da Milano (linea 2 della metropolitana, fermata Romolo o Abbiategrasso, http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/15-milano-pavia-lungo-il-naviglio-pavese). Dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d’Italia, la Certosa di Pavia fu eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia; il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).



Dalle 9,30 alle 18

Per informazioni 347 7264448

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Simonetta Tocchetti

Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie: i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le persone che lo producono . Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”: il che è profondamente vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

simonetta.tocchetti@libero.it

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