SALVIA SPA RILANCIA L'AGRICOLTURA NATURALE

L'azienda, co-fondata nel 2011 dall'imprenditore Andrea Pepi, distribuisce prodotti agroalimentari e cosmetica naturale di filiera e punta all'apertura di nuovi negozi e ristoranti entro il 2019. Nel piano di espansione aziendale sono previste nuove aperture a Roma, oltre al rafforzamento del canale della Distribuzione Moderna, dove l'azienda è presente con il marchio di prodotti naturali "Taino".

Salvia Spa produce e commercializza materie prime e prodotti confezionati attraverso contratti diretti con agricoltori e trasformatori in tutta Italia. Specialità provenienti da agricoltura naturale, coltivati in esclusiva per Salvia da 150 aziende agricole, attraverso contratti di fornitura etici e vantaggiosi per gli stessi operatori agricoli.

I contratti di coltivazione siglati dall'azienda marchigiana presuppongono infatti un rigido controllo della filiera che si basa sui principi cardine della sostenibilità, ma che al tempo stesso favoriscono il lavoro in agricoltura e l'ambiente. Tra questi, la scelta della policoltura (utilizzo di semi autoriprodotti e preferenza per le varietà antiche vegetali) che svincola i coltivatori dalle regole di profitto promosse delle multinazionali agroalimentari; la rotazione triennale (vengono cioè evitate le monocolture, tra le cause principali dell'impoverimento dei terreni) e la preferenza di tecniche agricole che stimolano i coltivatori a condurre i terreni salvaguardando la biodiversità con la messa a dimora di siepi e filari di alberi da frutto. Antiche pratiche, che da un lato creano economia e dall'altro favoriscono i microclimi locali, risparmiando risorse preziose come l'acqua.

"Gli agricoltori hanno un accordo commerciale che tutela l'agricoltore stesso – sottolinea Roberto Russo  (nella foto), ad di SalviaSpa – Ogni contratto viene fatto prima della semina. Favorisce dunque l'agricoltore, perché il prezzo rimane svincolato dalla resa di trasformazione, secondo un principio etico. Il giusto prezzo garantisce all'agricoltore la parità di guadagno con il prodotto convenzionale. Anche se il raccolto dovesse essere scarso, dunque, il prezzo della materia prima che gli verrà riconosciuto è più alto di quello di mercato. Delle apposite penali vengono invece applicate se gli agricoltori dovessero utilizzare sostanze di sintesi. Una grande garanzia per il consumatore".

Salvia Spa assicura anche il controllo di filiera e il rispetto dei disciplinari che garantiscono il consumatore anche nella fase di trasformazione. I contratti con le aziende trasformatrici (circa 150 in Italia) prevedono che le ricette e gli ingredienti vengano fornite dal committente. Le materie prime sono esclusivamente quelle derivanti dai principi di coltivazione adottati da Salvia e sono esclusi ingredienti raffinati, latte e derivati, emulsionanti, ecc... Gli unici grassi consentiti sono naturali, l'olio extravergine di oliva in primis, e il risultato è un prodotto di grande digeribilità e a basso tenore di grassi, con utilizzo esclusivo di aromi naturali e assenza di conservanti.

"Lo stesso contratto che si fa con l'agricoltore viene replicato anche con il trasformatore – prosegue Russo - Nell'etichetta dei prodotti a marchio Salvia c'è la completa tracciabilità di ogni fase produttiva. Un report dettagliato con tutte le informazioni che vanno dalla coltivazione alla trasformazione, fino alla tavola. Un'etichetta, talmente trasparente e accurata, che seguendo pari pari la ricetta, volendo, diventa addirittura riproducibile a casa".

I prodotti Salvia sono presenti anche nella Grande Distribuzione Organizzata, attraverso il marchio "Taino", (dal nome dell'antico popolo primitivo del Sud America) che oggi garantisce circa il 10% del fatturato aziendale (circa 5 milioni di euro nel 2018).

 

Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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