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IL TOUR DE POLOGNE CHALLENGE TRENTINO PARLA FRANCESCO MOSER

IL TOUR DE POLOGNE CHALLENGE TRENTINO PARLA FRANCESCO MOSER

Sabato 6 giugno, con partenza da Cavalese, in Val di Fiemme, e arrivo al passo Pordoi, in Val di Fassa, si correrà la prima edizione del Tour de Pologne Challenge Trentino. Si tratta di una gran fondo tutta nuova, voluta dagli organizzatori del Tour de Pologne per ricordare la grande partenza della corsa a tappe polacca che nel 2013 ha preso il via dalle Dolomiti, in Trentino. Per conoscere meglio lo spirito di questo evento facciamo il punto con Francesco Moser, trentino doc, ma soprattutto una leggenda del ciclismo, da sempre grande amico di Czeslaw Lang, l’organizzatore del Tour de Pologne, con il quale è stato anche compagno di squadra negli anni ‘80. 

Con la gran fondo del Challenge Trentino il Tour de Pologne torna a fare visita alle Dolomiti, cosa ne pensa di questa nuova iniziativa targata Lang Team?

"La partenza del Tour de Pologne di due anni fa qui dal Trentino, con due tappe dolomitiche, una con arrivo a Madonna di Campiglio e l’altra sul Pordoi, è stata una bellissima iniziativa. Sulla scia dei grandi giri anche il Tour de Pologne ha optato per una partenza dall’estero e per farlo ha scelto il Trentino. Trentino che da tanti anni ha instaurato una partnership importante con il Tour de Pologne. Sono molto contento che quest’anno il mio amico Czeslaw Lang abbia deciso di tornare qui in Trentino. Anche se questa volta si tratta di una gara per cicloturisti sono sicuro che sarà un grande evento capace di coinvolgere gli appassionati delle due ruote. I turisti polacchi hanno scoperto le Dolomiti soprattutto d’inverno con lo sci, mi auguro che questa iniziativa contribuisca a far apprezzare il nostro territorio ai polacchi anche d’estate attraverso la bicicletta e il cicloturismo." 

Challenge Trentino che ripropone l’ultima parte del tappone dolomitico di due anni fa del Tour de Pologne?

"Si esatto, credo sia il modo migliore per ricordare attraverso questa pedalata quella che è stata la prima volta del Tour de Pologne qui in Trentino. So che al passo Pordoi, al termine della gara,verrà inaugurata una targa per celebrare quella giornata memorabile di due anni fa che ha visto la vittoria di tappa di Christophe Riblon e Rafal Majka indossare la maglia gialla di leader. Ci sarà da faticare è un percorso affascinate ma impegnativo. Sono sciuro che la bellezza delle Dolomiti e l’allegria di questa giornata, che vuole essere una festa prima che una gara, farà passare la fatica in secondo piano. La prima salita è l’Alpe di Pampeago (ndr anche qui verrà inaugurata una targa celebrativa del passaggio del Tour de Pologne 2013), una salita che ha scritto pagine importanti anche al Giro d’Italia. Poi ci sarà modo di rifiatare nella lunga discesa prima della seconda salita di giornata, il passo Costalunga, una salita pedalabile ma che non va sottovalutata. Gran finale con il Passo Pordoi, la salita affrontata più volte nella storia del Giro d’Italia. Il passo Pordoi, non è una salita, è un tempio del ciclismo."

Lei Moser che ricordi ha legati al Passo Pordoi?

"Questa salita per me ha un valore speciale. Nel 1984 quando ho vinto il Giro d’Italia nella terz’ultima tappa abbiamo affrontato il giro dei 4 passi e proprio sul Pordoi c’è stata un bellissima sfida tra me e Laurent Fignon per la conquista della maglia rosa. Quel giorno la battaglia la vinse Fignon ma alla fine fui io ha trionfare in quel Giro. Comunque il Pordoi sarà sempre una delle salite simbolo del ciclismo, una salita bellissima e che esige rispetto. Aspetto con ansia il mio amico Czeslaw Lang per pedalare assieme a lui nel Challenge Trentino…sarà bello vedere chi di noi due è più allenato!"


Claudio Zeni


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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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