ALLA SCOPERTA DEI CASTELLI DI BERLINO

Oltre 30 palazzi e giardini aperti al pubblico, molti dei quali dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, a cui si affiancano più di 300 tra edifici e strutture e 700 ettari di giardini e parchi: sono questi i numeri della Fondazione dei castelli e dei giardini prussiani Berlino-Brandeburgo (SPSG), che gestisce lo straordinario patrimonio artistico e culturale dei castelli più belli della città di Berlino.

I castelli e i giardini dei re prussiani a Berlino, Potsdam e nel Land Brandeburgo sono universalmente considerati un eccezionale patrimonio culturale e storico.

I palazzi con le loro ricche decorazioni, collezioni, parchi e giardini non solo riflettono lo sviluppo di diversi stili artistici ed epoche, ma documentano anche la movimentata storia di Prussia, Germania ed Europa.

La Fondazione dei castelli e dei giardini prussiani Berlino-Brandeburgo (SPSG) è responsabile per oltre 30 castelli museo aperti al pubblico. Tra di essi i più famosi sono il Castello di Sanssouci a Potsdam e il Castello di Charlottenburg a Berlino.

Il 2018 è l’anno del patrimonio culturale europeo (ECHY)!

Sotto il motto SHARING HERITAGE, le istituzioni che includono musei, associazioni e fondazioni, così come le persone private si vedranno impegnate a condividere e rendere accessibile il patrimonio culturale Europeo. Anche SPSG (Stiftung Preußische Schlösser und Gärten Berlin-Brandenburg) aderisce a SHARING HERITAGE con una serie di attività di promozione ed eventi all’interno dei castelli e dei giardini che ne fanno parte.

Per quest’anno saranno tantissimi i motivi in più per fare un viaggio nella storia tra la bellezza e l’eleganza di magnifiche architetture:

Palazzo e Giardino di Sanssouci (Potsdam)

Nessun altro palazzo è così strettamente legato alla personalità di Federico il Grande come Sanssouci. Il nome Sanssouci (senza pensieri) dovrebbe essere inteso come il principale desiderio e leitmotiv del re, perché questo era il luogo in cui preferiva maggiormente ritirarsi in compagnia dei suoi cani. La residenza estiva del re era in definitiva il suo posto preferito e il suo santuario in tempi difficili.

Palazzo di Glienicke (Berlino)

Al suo ritorno a Berlino dal suo primo viaggio in Italia nel 1823, il ventunenne Principe Carlo di Prussia decise di realizzare il suo sogno di creare una villa italiana in un paesaggio di ispirazione mediterranea nel mezzo del “Brandeburgo”.

La tenuta di Glienicke con i suoi prati morbidi che digradano dolcemente verso il fiume Havel tra colline coperte di alberi adatti al gusto del principe. Sebbene il terreno del piacere fosse stato creato dall’architetto paesaggista Peter Joseph Lenné per il precedente proprietario, Karl August von Hardenberg, fu solo sotto il principe Carl che questa proprietà reale acquisì il suo aspetto attuale.

Palazzo di Babelsberg (Potsdam)

Palazzo Babelsberg fu costruito nel 1833 come residenza estiva per il principe ereditario William, successivamente l’imperatore William I. Karl Friedrich Schinkel elaborò piani per un palazzo in stile neogotico ispirandosi all’architettura inglese Tudor.

Gli architetti Ludwig Persius e Johann Heinrich Strack in seguito modificarono il concetto di Schinkel durante l’espansione del palazzo. L’originale arredamento interno è stato parzialmente conservato e presenta anche uno stile prevalentemente neogotico.

Peter Joseph Lenné e il principe Hermann von Pückler-Muskau hanno modellato l’ampio parco di Babelsberg nei giardini paesaggistici inglesi.

NEUES PALAIS (Potsdam)

Un palazzo colossale, con la sua alta cupola a tamburo, riconoscibile da lontano, sorge all’estremità occidentale della Hauptallee nel Parco di Sanssouci: il Neues Palais.

In forte contrasto con l’intimo e piuttosto modesto palazzo Sanssouci, il grande complesso del palazzo serviva a esigenze ufficiali e rappresentative. Grandi sale per banchetti, splendide gallerie e suite dal design regale attendono i visitatori al suo interno.


Nella foto: Berlin-Schloss-Charlottenburg2_foto-Jens-Rosenow


Claudio Zeni

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Claudio Zeni

Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’, il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso 'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano).

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