Goloso e Curioso
NEL 2018 IL GRAND HOTEL RIMINI FESTEGGERA’ 110 ANNI

NEL 2018 IL GRAND HOTEL RIMINI FESTEGGERA’ 110 ANNI

Il 3 luglio del 1908 veniva inaugurato il Grand Hotel Rimini. La prossima estate, dunque, si festeggeranno i 110 anni di attività dell’hotel conosciuto in tutto il mondo per l’eleganza delle linee esterne in stile liberty e la signorilità delle sue raffinate camere e suite. Realizzato dalla Società Milanese Alberghi, Ristoranti e Affini, su progetto dell'architetto sudamericano Paolo Somazzi, nasceva, all’inizio del secolo scorso, una struttura che avrebbe contribuito a creare il mito di Rimini e della Riviera Romagnola. Dal momento della sua inaugurazione il Grand Hotel Rimini ha vissuto “il ritmo della storia d’Italia” contribuendo a qualificare le opportunità che offriva “l’Ostenda d’Italia”, come era considerata Rimini nel secolo scorso per la qualità delle cure termali. Una caratteristica che attirava, nell’allora Kursaal, distrutto nel 1948, una facoltosa clientela dell’aristocrazia mitteleuropea. In questo contesto di eleganza entrerà anche il Grand Hotel Rimini che contribuirà a formare un prestigioso complesso turistico. Nonostante tutto, però, il Grand Hotel non ha avuto vita facile. Nel luglio 1920 un incendio ha distrutto le due cupole ornamentali, in catrame e legno, che sovrastavano il tetto. Elementi architettonici mai più ripristinati, anche se, in un prossimo futuro, le cose potrebbero cambiare, visto l’interesse del Gruppo Batani Select Hotels, proprietario dell’Hotel, a riportare la struttura al suo originario aspetto. Il secondo conflitto mondiale, inoltre, non ha risparmiato l’albergo, che ha subito le devastazioni della guerra al pari dell’intera città, per cui, in seguito ai gravi danni subiti, negli anni ‘50 l'edificio è stato oggetto di rilevanti restauri, che, tuttavia, non hanno modificato l’impostazione originaria della struttura, così come sono stati rispettati gli stili ornamentali interni. Ambienti e suggestioni che non lasciarono indifferente un grande riminese, Federico Fellini, che ha amato il Grand Hotel fin da bambino, tanto da volerlo immortalare in numerosi suoi film, facendolo assurgere a fama mondiale: in particolare con "Amarcord" in cui le atmosfere inimitabili del Grand Hotel fanno da sfondo ad alcune delle scene più significative. Il Grand Hotel di Rimini è divenuto, quindi, una icona internazionale, meta prediletta di capi di stato, personalità della cultura, dell’economia, del jet set planetario. Una giusta fama che, nel 1994, ha spinto la Sovrintendenza alle Belle Arti a dichiarare il Grand Hotel Rimini “Monumento Nazionale”. Diverse le proprietà che si sono succedute alla guida della struttura fino a che, nel dicembre del 2007, il grand hotel entra in Select Hotels Collection della famiglia di Antonio Batani che commentò così l’acquisto “Dopo essere stato il fidanzato di questa bella signora per tanti anni, alla fine me la sono sposata” a significare da quanto tempo inseguisse questo suo sogno. E subito dopo sono partiti i lavori di restauro che hanno riportato la struttura agli antichi splendori. Un lavoro accurato e meticoloso, eseguito da una task force di specialisti, nel rispetto delle indicazioni imposte dalla Sovrintendenza alle Belle Arti. Oggi il Grand Hotel è un’icona del turismo internazionale, con un’offerta di servizi unica ed esclusiva, senza dimenticare la “ mitica terrazza” che domina uno splendido parco privato di 4.000 mq. La terrazza, così come il parco, sono teatro di concerti, cene estive, cocktail, matrimoni, feste ed eventi mondani. Proposte di assoluta qualità cui si unisce un’offerta enogastronomica di assoluta eccellenza. Una cucina nata dall'incontro della tradizione marinara con quella contadina: il saporito pesce dell'Adriatico e i prodotti di una terra prodiga e soleggiata. Sapori semplici e vivi da gustare con i vini Doc della terra di Romagna.



Claudio Zeni

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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