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MATRIMONIO CONTADINO DI CASTELROTTO

MATRIMONIO CONTADINO DI CASTELROTTO

Su una distesa bianca di neve compare elegante una slitta trainata da bellissimi cavalli, decorati di nastri e piume. Su di essa viaggiano un uomo e una donna, che sembrano provenire da un lontano passato, come in un film d’altri tempi. Lei indossa un particolare cappello color verde, lui un garofano rosso nel taschino della giacca. Dietro la slitta ne sfilano altre, seguite da suggestive carrozze sulle quali uomini e donne sfoggiano vestiti da cerimonia che sembrano usciti da un quadro antico. È il rituale del Matrimonio Contadino di Castelrotto (Bz), la rievocazione storica tradizionale più affascinante dell’area vacanze Alpe di Siusi, ai piedi dello Sciliar, tra le maestose Dolomiti - Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. L’appuntamento per la grande festa, che coinvolge tutto il paesino innevato attirando una miriade di visitatori incuriositi, è il 12 gennaio 2014, e da questa data si ripeterà, per la prima volta, ogni anno. Uno spettacolo in costume davvero esclusivo, che ripercorre per filo e per segno la storica cerimonia nuziale, che si celebrava quando i contadini non erano impegnati nel lavoro dei campi. Così, nell’atmosfera festosa creata dalle note della banda che intona i tipici ritmi altoatesini, il lungo corteo parte dal Maso Unterkalkadoi poco sopra Castelrotto, per raggiungere tra i campi decorati dal manto bianco la piazza del paese. Non è difficile riconoscere gli invitati, che si distinguono per il loro abbigliamento: le nubili hanno i capelli raccolti sulla testa, le maritate dietro la nuca, le più anziane indossano un cappello a cono, il turmkappe, le bambine sono vestite di abiti bianchi, i bimbi in loden nero e camicia di ciniglia. Mentre l’addetto alla cerimonia porta con orgoglio un grande cappello ornato di piume di struzzo nere e bianche. Tutti rigorosamente vestiti con abiti tradizionali d’epoca, accompagnano la  coppia di sposi fino a raggiungere un antico banchetto nuziale, da cui si spandono i profumi e gli aromi dei piatti tipici, che poi si possono assaporare nelle stube dei ristoranti, tra canederli appena fatti, minestre di gulash e krapfen. Le contadine offrono agli ospiti le fresche specialità degli antichi ricevimenti da matrimonio, prima di scatenarsi in divertenti balli tirolesi. Ed è impossibile non lasciarsi trasportare dalla loro energia.


Claudio Zeni

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Matrimonio contadino di castelrotto

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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