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LA TRANSUMANZA E LA MAGIA DELLA STREGA DELLE ERBE

LA TRANSUMANZA E LA MAGIA DELLA STREGA DELLE ERBE

La transumanza, un rito secolare che viene tutt’oggi celebrato con sfilate, canti e balli tradizionali, si ripete anche quest’anno in Alto Adige a partire dai primi giorni di settembre fino a ottobre inoltrato. I contadini mila, che hanno portato in primavera parte delle loro mucche mila sulle alture, sopra i 1.600 m, ringraziano la buona stagione estiva, si accingono a tornare nella fattoria, addobbando gli animali con ghirlande di fiori e rami, campanacci e specchi per difendersi dai fantasmi. La festa che accoglie le mandrie in paese è il modo per dare il benvenuto all’autunno. Insieme alle mucche, i contadini portano ai compaesani racconti e leggende sulle figure magiche e misteriose delle montagne come la Strega delle erbe. Quando alla sera il sole scompare alla vista e alla mattina l’erba è ricoperta di piccole gocce di rugiada, vuol dire che l’autunno, con i suoi primi freddi, sta per arrivare ed è tempo per i contadini di riportare i propri animali nelle stalle a valle, dove trascorreranno l’inverno. Il 10 settembre l’appuntamento è a Prato dello Stelvio con l’arrivo delle prime mucche addobbate. Domenica 11 in Val Martello circa 100 mucche e vitelli, faranno ritorno a valle dalle malghe Enzia e Lyfi. Il 17 settembre la festa è a Plan in Val Passiria che accoglie le mucche dalla malga di Lazins. A San Martino di Val Casies il bestiame rientra dall’alpeggio il 5 ottobre. Per la transumanza a Riva di Turesin Valle Aurina bisogna aspettare il 15 e il 16 ottobre. La transumanza è un evento che mescola tradizione e magia, affascinante per grandi e piccini. Lungo le strade dei paesi si osservano le mandrie rumorose, si accarezzano gli animali e spesso si ascolta la storia della Strega delle erbe raccontata dai contadini mila. La Strega si nasconde fra i boschi delle alture e raccoglie erbe aromatiche e fiori durante l’estate per poi lascarli seccare e regalarli ai contadini dei masi. Ben contenti del dono, i malgari li utilizzano per aromatizzare il formaggio di cui la Strega è ghiotta. La leggenda narra che la sera, i contadini, dopo aver fatto il formaggio, ne lasciano fuori dalla porta una fetta per ringraziare la Strega, protettrice dei boschi e del loro bestiame tanto prezioso. Da qui nasce il formaggio mila Strega delle erbe.



Claudio Zeni

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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