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FIORFIORE: IL GRECHETTO BIOLOGICO CHE NON TI ASPETTI  

FIORFIORE: IL GRECHETTO BIOLOGICO CHE NON TI ASPETTI  

 E’ un 100% Grechetto di Todi e nasce dal poco diffuso clone G5: si tratta del Fiorfiore Todi Grechetto Doc Superiore dell’azienda Roccafiore che produce solo vini biologici esportati in tutto il mondo.  Questa cantina umbra, guidata dal giovane Luca Baccarelli, ha dedicato una particolare attenzione al Grechetto. Le caratteristiche ampelografiche del clone G5 sono un grappolo piccolo e spargolo, con foglia penta lobata e forma tronco conica, che dà vini di maggiore struttura, con un’alta componente glicerica, con una nota ammandorlata spiccata. E se il Grechetto è una varietà che non presenta grandi profumi, grazie all’esperienza sui vini bianchi dell’Alto Adige, sviluppata dall’enologo dell’azienda Hartmann Donà, si riescono ad ottenere grandi aromi ma anche struttura e complessità, che si esprimono in questo vino, così come nel fresco e fruttato Fiordaliso. Fermentato con lieviti naturali e affinato per 12 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia è un vino dal colore giallo paglierino carico tendente al dorato. “La nostra azienda è stata la prima a credere in una diversa interpretazione del Grechetto – spiega Luca Baccarelli – la vera sfida è stata farlo invecchiare in botte grande e ottenere un vino che acquisisse personalità nel tempo”. Una sfida che Roccafiore è riuscita a vincere. Caldo e morbido, supportato da buona freschezza e mineralità, Il Fiorfiore è un vino di grande eleganza e complessità che darà il meglio di sé 3/4 anni dopo la vendemmia.  Esso presenta diversi spunti olfattivi, sentori di ananas, mela golden, piccoli fiori gialli e delicate note di spezie dolci. Lo chef di Fiorfiore, il ristorante che si trova all’interno della tenuta Roccafiore, consiglia di abbinarlo con ai primi piatti della tradizione umbra a base di tartufo. Con la sua eleganza e complessità questo vino racchiude in sé la filosofia della cantina, ovvero quella di una nuova interpretazione all’enologia Umbria, dimostrando che si può ottenere uno stile moderno ed elegante, donare nuova dignità ai vitigni simbolo del territorio, fare capire che il rispetto dell’ambiente può conciliarsi con la qualità.

www.roccafiore.it


Claudio Zeni





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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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