Goloso e Curioso
FEUDO ANTICO PORTA NELLA DOC TULLUM

FEUDO ANTICO PORTA NELLA DOC TULLUM

Ritorno alla tradizione, passando per il futuro. E’ quanto proposto da Feudo Antico, primo produttore a investire nella doc Tullum, che lancia il Rosato e il Bianco “naturali”. Vini prodotti da uve biologiche, ottenuti con fermentazione spontanea e non filtrati, capaci di evolvere in modo positivo negli anni. Il ritorno alla tradizione è dato dal metodo di vinificazione, che recupera l’eredità secolare del territorio. Un tempo, infatti, non si usavano lieviti selezionati né si filtrava il vino. La proiezione al “futuro” è data invece dall’opportunità di offrire al mercato un vino naturale, verso il quale negli ultimi anni il consumatore ha dimostrato un interesse crescente, nella consapevolezza che rispettare l’ambiente e la salute dell’uomo saranno sempre più gli imperativi per il futuro. Il Rosato e il Bianco Tullum sono prodotti con uve da coltivazione biologica, provenienti dai 6 ettari di vigneti dedicati, di età non inferiore ai 15 anni. Qui si usano solo concimi organici naturali ed è promossa la conservazione della biodiversità della flora spontanea limitando le operazioni agli sfalci delle erbe.  La difesa dalle malattie della vite si basa soprattutto sulla prevenzione e il trattamento, quando necessario, prevede solo le sostanze naturali di zolfo e rame. I vigneti dedicati a questi vini producono basse rese per ettaro, limitate ad 80 quintali contro i 90 previsti da disciplinare. Dopo la vendemmia manuale, le uve arrivano in cantina, dove avviene la pressatura. Segue la fermentazione, innescata esclusivamente dai lieviti presenti naturalmente sulle bucce degli acini. Per il Rosato, la fermentazione avviene direttamente nelle barrique di terzo passaggio di rovere francese e acacia austriaca. Segue l’affinamento, in cemento per il Tullum Bianco, in barrique per il Rosato. Per preservare l’integrità del vino, non viene fatta né stabilizzazione né filtrazione prima dell’imbottigliamento. Questo permette di ottenere un vino “vivo”, diverso ogni anno, più completo e longevo, ricco di sostanze antiossidanti. La filtrazione, infatti, implica l’asportazione di elementi importanti, che nel Rosato e Tullum Bianco vengono preservati. Ne risulta un prodotto capace di evolvere e migliorare negli anni, sfatando così il pregiudizio che vini rosati e bianchi vadano consumati esclusivamente giovani.

www.feudoantico.it

 

Claudio Zeni

 

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Feudo antico porta nella doc tullum

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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