Goloso e Curioso
PROMOSSI A PIENO TITOLO I PESCI DELL’ALASKA NELLA LORO VERSIONE GOURMET

PROMOSSI A PIENO TITOLO I PESCI DELL’ALASKA NELLA LORO VERSIONE GOURMET

 

Grande successo a Identità Golose per salmone selvaggio, carbonaro e ikura sapientemente elaborati dallo chef Alessio Taffarello (nella foto)  in deliziosi e accattivanti finger food. Sono stati tre giorni pieni di profumi, di colori e, soprattutto, di entusiasmo. Anche questa edizione di Identità Golose, al MiCo di Milano, ha celebrato il meglio del gusto e del saper fare in cucina. I pesci dell’Alaska, salmoni nelle loro cinque diverse varietà, carbonaro, ikura, grancevola e un granchio reale corteggiatissimo dai fotografi, sono rimasti in bella mostra nella polare vetrina dello stand di Alaska Seafood, ente promotore della pesca di quello Stato suscitando un grandissimo interesse, sia tra gli esperti sia tra i curiosi, ammirati da quegli esemplari invitanti. A renderli, oltre che preziosi anche straordinariamente appetibili, ci ha pensato lo chef Alessio Taffarello che, con alcuni membri della sua brigata, ha creato degli straordinari finger food letteralmente presi d’assalto e commentati con giudizi molto lusinghieri anche da parte di esperti del settore. Alessio Taffarello trevigiano d’origine, vanta tra l’altro, nel suo curriculum, anche una laurea in lingua giapponese, una passione che l’ha avvicinato alla cucina di quel Paese, cucina in cui riversa grande esperienza e creatività. La sua voglia di crescere professionalmente lo ha spinto a non rimanere a lungo nello stesso posto, in una sorta di rincorsa che vive in lui ancora oggi. A Identità Golose le sue proposte non sono restate a lungo sui candidi vassoi dove spiccavano uno stuzzicante “Nigiri di riso venere con carbonaro dell’Alaska Marinato all’alga Konbu e servito con Ponzu aromatizzata all’Umeshu e Daikon Cress”; una “tartare di salmone selvaggio, che si scioglie in bocca, servita al naturale con salsa Wasabi stemperata con yogurt greco” e, ancora, una “noce di burro al pistacchio, crumble di amaranto al nero di seppia, Ikura e Acetosella Minore”. Ingredienti forse più facile “a mangiarsi che a dirsi” ma lo chef li ha saputi raccontare con grande competenza e semplicità. Infatti, secondo il suo pensiero “La semplicità, come unica soluzione. La pratica come evoluzione. La curiosità come stimolo”. E i “gioielli ittici” dell’Alaska sono stati splendidi attori per queste meraviglie gourmet.


Claudio Zeni

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Promossi a pieno titolo i pesci dell’alaska nella loro versione gourmet

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Claudio Zeni, laureato in Letterature e Lingue straniere è nel mondo del giornalismo dall’età di 18 anni. Appassionato di sport, enogastronomia e turismo collabora con media locali, nazionali ed internazionali di settore. Tra i principali riconoscimenti giornalistici assegnatigli si ricorda il premio nazionale Gennaro Paone consegnatogli a Roma dal direttore generale dell’Enit, il I.o premio giornalistico nazionale ‘Strada del Vino del Recioto e di Gambellara’,  il I.o premio ‘Primavera del prosecco’, 'Amici della Chianina', 'Premio Tarlati', 'Scandiano', 'Sant'Angelo in Vado, 'Apicio', 'La bisaccia del tartufaio', 'Burson'. Per quattro anni ha seguito l’Hong Kong Food Festival e per due ha coordinato la manifestazione nazionale Top of Golf finalizzata alla proclamazione del miglior ristorante della ‘Wine Tour Cup’ dell'Associazione 'Città del Vino'. Coordinatore della giuria e dei cuochi del concorso culinario ‘Tartufo d’oro’ di Gubbio’. Unitamente al Presidente dei Cuochi di Arezzo organizza il concorso  'Penne bruciate', giornalisti ai fornelli dove a vincere è il 'piatto peggiore'. Autore con Leone Cungi del libro ‘Sport e società a Monte San Savino (Un secolo di storia sportiva e tradizioni sul borgo toscano). 

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Editore del Goloso & Curioso la ditta Colombo 3000, un gruppo aziendale che si occupa da oltre 10 anni della...Leggi tutto»