Goloso e Curioso
Il MEC si sdoppia: a Pasqua e Pasquetta doppio appuntamento con la cultura del gusto pavese a Certosa di Pavia e Morimondo

Il MEC si sdoppia: a Pasqua e Pasquetta doppio appuntamento con la cultura del gusto pavese a Certosa di Pavia e Morimondo

A Pasquetta il Mercatino Enogastronomico della Certosa, con il suo ricco catalogo di sapori del triangolo del gusto dell’Oltrepò, del Pavese e della Lomellina,  si fa in due. Si sdoppia infatti la vetrina di eccellenze enogastronomiche di questa zona ad alta intensità golosa, stesa tra le province di Pavia, Alessandria, Milano e Piacenza: domenica 27 e lunedì 28 Marzo l’appuntamento è a Certosa di Pavia mentre lunedì 28 Marzo il MEC sarà presente con il suo ricco catalogo di eccellenze enogastronomiche anche a Morimondo, nella suggestiva Corte dei Cistercensi, altro gioiello dell’arte lombarda.

Un’occasione che permette a foodies e turisti enogastronomici di coniugare la passione per il buon cibo a quella per l’arte e la cultura, alla scoperta e alla riscoperta di luoghi a volte sottovalutati proprio perché vicini e sempre a portata di mano quali la Certosa di Pavia, gioiello dell’architettura religiosa lombarda eretto per volere di  Gian Galeazzo Visconti a partire dalla fine del ‘300, e l’Abbazia Romanica di Morimondo, ad una trentina di chilometri da Milano.

Per il Lunedì dell’Angelo, a partire dalle 9 del mattino (e fino alle ore 18) gli espositori e i produttori rigorosamente a filiera corta animeranno lo spazio verde antistante il monastero cistercense a Certosa di Pavia (sulla direttrice Milano-Pavia) e contemporaneamente la Corte vicina all’Abbazia di Morimondo. Buone forchette in trasferta potranno soddisfare curiosità e palato incontrando i produttori e degustando tutto il meglio della produzione enogastronomica del Pavese, della Lomellina,  dell'Oltrepò e dell’Alessandrino.

 

Turisti, enogastronauti, curiosi  e foodies potranno inoltre trovare il meglio della cultura del gusto della ricca food valley  pavese distesa tra le province di Milano, Piacenza e Alessandria: il Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale), il salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione  lomellina; offelle e altre dolci tipici, vini dell'Oltrepò, il riso, i formaggi delle valli piemontesi, i prodotti agricoli e ittici del Consorzio Parco del Ticino, lo zafferano dell’Oltrepò pavese, le mostarde, l’olio e le olive taggiasche, le nocciole del Piemonte, il miele, pane integrale e ai cereali, con olive o noci.  Questi sono solo alcuni dei prodotti del ricco e gustoso catalogo del farmers’ market della Certosa che in occasione delle tanto attese feste di Pasqua avrà il dono dell’ubiquità. 

 

 

MEC - Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia

 

Via del Monumento, Certosa di Pavia (Pv)

27 e 28 Marzo 2016

Dalle 9 alle 18

 

Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)

28 Marzo 2016

Dalle 9 alle 18

Info: 347 7264448347 7264448

www.agenziareclam.it

 

 

 

 

La Certosa di Pavia è uno dei monasteri più celebri e frequentati d'Italia. Dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d'italia, la Certosa di Pavia fu eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia; il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore). Situato a 8 km da Pavia e ad una trentina da Milano,  sulla statale che unisce le due città, la Certosa di Pavia è facilmente e rapidamente raggiungibile in auto, in treno da Milano con comodi treni Regionali (uno ogni ora) ma anche in bicicletta, magari seguendo il cammino di Sant'Agostino (punto di partenza una delle fermate della linea 2 della metropolitana, Porta Genova, Romolo o Abbiategrasso, http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/15-milano-pavia-lungo-il-naviglio-pavese).

 

L’Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti. Raggiungere Morimondo è piuttosto semplice, basta seguire il corso del Naviglio Grande in direzione Vigevano. Giunti nel centro abitato di Abbiategrasso si svolta verso Sud e si cominciano a seguire le indicazioni per Morimondo. Lungo il Naviglio esiste anche una ciclovia che vi permette di giungere a destinazione percorrendo strade prevalentemente ciclabili, una pedalata bella lunga ma adatta a tutti.

Tutti gli articoli >

Simonetta
Il mec si sdoppia: a pasqua e pasquetta doppio appuntamento con la cultura del gusto pavese a certosa di pavia e morimondo

Simonetta

Simonetta

Giornalista free lance, la comunicazione è il mio pane. Insieme ad essa la passione e la curiosità per il cibo ed il vino che non nascono per caso, soprattutto se si nasce in una famiglia dove la condivisione e la cucina sono  gesto d’amore e accoglienza. Forse non è necessario cercare una ragione o un motivo, ma se dovessi dare una risposta al perché di questa passione direi che sta nel non essere mai uguali, nel rappresentare un territorio, la sua storia, le sue risorse. Da qui la curiosità e la ricerca di ciò che è buono e tipico in ogni parte del mondo, in ogni luogo dove le genti del luogo e quelle arrivate lì per restare - o ancora di passaggio per raggiungere nuove vite – hanno lavorato le ricchezze della terra per trasformarle in una cucina con una sua propria identità. Quanto al vino, la sua capacità di raccontare tante storie:  i profumi ed i sentori che porta con sé ad ogni sorso e ad ogni bottiglia, il territorio che esprime, le  persone che lo producono .  Federico Fellini diceva che il vino “è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film, nasce e rinasce in ogni assaggiatore”:  il che è profondamente  vero e questa verità riesce a stupirmi ogni volta che entro in contatto con questo mondo.

simonetta.tocchetti@libero.it

Editore

Editore del Goloso & Curioso la ditta Colombo 3000, un gruppo aziendale che si occupa da oltre 10 anni della...Leggi tutto»