Goloso e Curioso
SUPERPREMIATO IL MALBECH DELL'AZIENDA PALADIN DI ANNONE VENETO

SUPERPREMIATO IL MALBECH DELL'AZIENDA PALADIN DI ANNONE VENETO

Il sole dell’estate 2012 ha valorizzato i frutti delle viti meglio adattate al terroir, i vitigni selezionati nel tempo, dalla mano dell’uomo saggio e dal clima. Ecco perché ci ricorderemo a lungo del Malbech “Gli Aceri” 2012, un rosso da un vitigno di grande tradizione, che solo la storica azienda Paladin di Annone Veneto (Ve) produce in purezza nel suo territorio, ai confini tra Veneto e Friuli, cogliendo esclusivamente i più preziosi tra i grappoli sapientemente ottenuti da viti di età media ragguardevole, densamente coltivate. In cantina la materia prima lavorata con rispetto dà un mosto eccezionale, che con il tempo si trasforma in vino e poi matura in legno, pazientemente, 12 mesi in barrique e 6 mesi in botti più ampie, per poi concedersi, infine, un lento riposo in bottiglia, al fine di raggiungere equilibrio e armonia.

La giuria del XIV Concorso Enologico Internazionale “La Selezione del Sindaco” 2015 ha saputo cogliere i pregi di questo capolavoro sui generis, premiandolo con la Medaglia d’Argento. 
Ha apprezzato i nobili riflessi granati su uno sfondo rosso rubino acceso, i profumi variegati, di frutti rossi spezie, con note di tabacco, così intriganti e seducenti; la stoffa intensa e aristocratica, il calore e la morbidezza, che fondono in perfetta armonia. 
Questa medaglia si aggiunge a un palmares già ricco, a partire dal 1975, anno del primo riconoscimento giunto al Malbech Paladin: la Medaglia d’oro alla Mostra Nazionale Vini di Pramaggiore. Tra i premi più importanti e di respiro internazionale citiamo la Gran Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles del 2000 e la Medaglia d’Oro del 2011, nonché la Medaglia d’Oro al Berliner Weintrophy del 2006.

Roberto Vitali

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Roberto Vitali
Superpremiato il malbech dell'azienda paladin di annone veneto

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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