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QUESTE LE NOVITA’  DELLO CHAMPAGNE JACQUESSON NEL 2017

QUESTE LE NOVITA’ DELLO CHAMPAGNE JACQUESSON NEL 2017




 Tra i grandi nomi dello champagne, Jacquesson è senza dubbio uno dei più noti e apprezzati.  Nonostante questa piccola Maison di Dizy vanti una storia d’eccezione, l’ingresso nel mito si deve all’ultima proprietà, la famiglia Chiquet. Nel 1988  i fratelli Jean-Hervé e Laurent ricevono il timone di Jacquesson dal padre, che aveva acquistato l’azienda nel 1974 e trasferita da Reims a Dizy.

 

Parliamo di un’azienda antica, che vide la luce nel lontano 1798, in pieno periodo napoleonico (fino allora glorioso). Se Napoleone fece la misera fine che fece, sempre più brillante e pieno di successi fu il futuro di Jacquesson. Dal 1798 questa Maison porta il nome del suo fondatore. Fin dall'inizio il commercio fu prospero, grazie alla qualità dei vini elaborati.  Lo Champagne Jacquesson fu il preferito da Napoleone e nel 1810 l'imperatore, a seguito di una sua visita, diede il più alto riconoscimento dell'epoca per un'impresa commerciale, una medaglia d'oro per "la beauté et la richesse de ses caves".

Oggigiorno la Maison Jacquesson & Fils è fiera di seguire le tracce dei suoi gloriosi fondatori e concentra i suoi sforzi su una produzione annuale di circa 250.000 bottiglie, con metodi di elaborazione non industriali, dedicati ai più alti standard di qualità. Questa antica ma piccola maison di Dizy, alle porte di Aÿ, sotto la guida saggia e ambiziosa dei fratelli Chiquet, è indubbiamente una delle grandi realtà della regione dello Champagne. Malgrado il successo, la produzione non è mai stata gonfiata, e gli approvvigionamenti di uve provengono essenzialmente dai vigneti di proprietà di 28 ettari, di cui 11 situati nella Côte de Blancs, ad Avize.

Una vinificazione rigorosa, seguita da un invecchiamento ottimale, inducono a mettere sul mercato le cuvée millesimate in funzione della loro maturità anziché in ordine cronologico. Un dosage molto basso (tutti i millesimati sono elaborati come extra-brut) preserva la finezza e la purezza del vino.

 

Queste le novità previste per il 2017 in casa Jacquesson

 

Cuvée n° 740

2012, raccolto di Aÿ, Dizy, Hautvillers, Avize e Oiry: un inverno freddo e lungo, una primavera e un inizio estate particolarmente piovosi che favoriscono la presenza di peronospora sulla vite. Un superbo finale di stagione permette però una vendemmia di bassa resa ma di grande qualità. L’assemblaggio è completato con “vini di riserva”.

195.836 bottiglie prodotte, 7.696 magnum e 250 jéroboam.

Prezzo consigliato al pubblico: a partire da € 62,00

 

 

Cuvée n° 736 Dégorgement Tardif

2008: l’inverno alterna momenti di grande freddo a periodi più miti, la primavera è fresca e piovosa con alcune gelate, l’estate è fresca, asciutta e ventilata. Settembre è un mese superbo e consente di ottenere uva perfettamente sana e matura.

88 mesi sui lieviti per una produzione di 20.000 bottiglie e 1.000 magnum prima della sboccatura tardiva effettuata a novembre 2016.

Prezzo consigliato al pubblico: a partire da € 99,00

 

 Lieux-Dits 2008 e 2009

Considerata la capacità di questi vini di sostenere un periodo di invecchiamento molto prolungato, Jacquesson ha deciso di posticipare la commercializzazione dei Lieux-Dits prodotti in queste due annate eccezionali.

 

Distribuite in Italia da Pellegrini S.p.A., le cuvée di Champagne Jacquesson sono disponibili nelle migliori enoteche e nelle carte vini dei più rinomati ristoranti. Per restare sempre aggiornati sulle novità di Pellegrini S.p.A. è possibile visitare il sito www.pellegrinispa.net e seguire le pagine social ufficiali Facebook e Twitter.

 


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Roberto Vitali
Queste le novita’ dello champagne jacquesson nel 2017

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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