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Premiati anche Giuseppe Casciaro, Bruno Gambacorta, Filippa Lagerback e il fotografo Andrea Rabissi
Il Teatro degli Astrusi a Montalcino non poteva avere occasione
migliore per riaprire le sue porte dopo il lungo restauro che l'ha interessato:
ieri mattina infatti si è svolta qui la cerimonia della edizione 2016 del Premio
Casato Prime Donne, presieduto quest'anno per la prima volta da Donatella
Cinelli Colombini.
La giuria del Premio, che ogni anno sceglie un personaggio
simbolo del mondo femminile che si sia particolarmente distinto per coraggio,
eticità di comportamenti e costituisca un modello per tutte le altre, ha scelto
quest'anno Chaimaa Fatihi, giovane donna musulmana, studentessa di legge
a Modena e delegata dei Giovani Musulmani d'Italia al Forum Nazionale Giovani
che condanna il terrorismo e professa la pace universale nel libro da lei
scritto Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai
terroristi (Rizzoli 181 pagine).
"Questa donna premiata è proprio una colomba di
pace - ha dichiarato Donatella Cinelli Colombini -
una donna che parla dal mondo islamico ai giovani e dice al
mondo islamico crediamo nel dialogo, crediamo nella pace". Chaimaa è un
simbolo di un islam aperto, moderato, occidentale perché lei si sente italiana
nei valori e nella storia anche dell’Europa, ma si sente anche marocchina.
"Mi ho onorato soprattutto ricevere questo premio perché di
questi tempi non è facile avere la mente lucida, unire le differenze e dare voce
anche a chi cerca nel quotidiano di portare avanti messaggi di pace di unione
nel nostro paese - ha commentato Chaimaa, che lanciando
un messaggio ai due "mondi" musulmano ed europeo, ha altresì
aggiunto come "oggi la sfida sia grande ma si può vincere. Dal mondo
musulmano - ha affermato - serve maggiore consapevolezza dei diritti
umani e allo stesso tempo non deve reprimere i propri valori, dall'altra parte
l'Europa deve ritrovare i suoi veri valori, dobbiamo dimostrare di essere più
fieri di essere italiani ed europei e portare avanti valori di unità. La
comunità musulmana in Italia si sta impegnando molto in questo processo, perché
come tutti noi, auspica un futuro di pace".
Insieme a lei sono stati premiati Giuseppe Casciaro,
capo redattore dei supplementi del quotidiano romano che si aggiudica il Premio
"Io e Montalcino" per l'articolo Dall’albergo vicino a Montalcino un panorama
suggestivo. Castello di Velona: una breve cronaca di viaggio, ironica,
incalzante ma anche capace di affascinare e stupire i lettori che già conoscono
i luoghi; Bruno Gambacorta, giornalista radiotelevisivo specializzato nel
ramo vitivinicolo che grazie al servizio andato in onda su TG2 EatParade dal
titolo 50 anni della DOC vince il Premio Consorzio del Brunello sul tema
“Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”; Filippa Lagerback,
conduttrice tv che con il servizio televisivo intitolato In bici con
Filippa: Montalcino trasmesso in “Bike Channel” nell’ottobre 2015 conquista
il Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a
firma femminile e Andrea Rabissi, che con il suo scatto "Discreta
Presenza" pubblicato in www.montalcinonet.it del Premio per fotografie sul tema “Genti e
terre dei vini Brunello e Orcia”, è risultato il più votato online del concorso
fotografico scelto da una giuria on line fra le 5 immagini finaliste scelte
dalle giurate del Premio Casato Prime Donne.
Al termine della cerimonia, tutti i protagonisti si sono riuniti a tavola per un pranzo multietnico, in cui sono stati serviti piatti tipici della cucina italiana e araba.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981