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Un Metodo Classico (vale a dire lo stesso metodo utilizzato per
lo Champagne francese) usando le uve del Lambrusco di Sorbara? E’ possibile?
Sì, è possibile, con risultati anche soddisfacenti.
Lo hanno provato e degustato coloro che hanno partecipato a una
serata organizzata dalla famiglia Berzi, titolare della storica “Hosteria del
Vapore” di Carobbio degli Angeli (Bg). Papà Paolo in cucina, mamma Monica a intervenire
là dove c’è bisogno, il figlio Stefano a far degustare i vini (oltre che
sommelier professionista Ais, ha seguito un Master per Sommelier alla Alma di
Colorno, in provincia di Parma, una scuola superiore dal respiro
internazionale). Tra le selezionate 250 etichette, ecco quelle della Cantina
della Volta spa con sede a Bomporto in provincia di Modena.
A rappresentare la cantina è intervenuta Angela Sini,
amministratore delegato.
Cantina della Volta nasce nel 2010 per iniziativa di un gruppo
di amici appassionati di vino che hanno chiesto a Christian Bellei di
condividere un nuovo progetto nel settore vinicolo: dare continuità alla
produzioni di vini del territorio modenese secondo il Metodo Classico, quello
della fermentazione naturale in bottiglia. Christian Bellei rappresenta la
quarta generazione di imprenditori vinicoli. L’attività fu iniziata dai suoi
avi nel 1920 ed in seguito ereditata dal padre Giuseppe, che condusse l’azienda
di famiglia fino al termine degli anni Novanta. Giuseppe, grande amante di
spumanti francesi, e il figlio Christian
sono stati numerose volte nel territorio dello Champagne per apprendere tutte
le tecniche migliori. I soci della Cantina della Volta hanno voluto che
Christian rispettasse un’unica condizione: continuare a fare il vino “a modo
suo”, cioè mettendo sapientemente a frutto tutte le abilità e conoscenze
enologiche acquisite dal padre.
«La nostra scelta – ha raccontato Angela Sini - è da sempre orientata al metodo tradizionale
della fermentazione in bottiglia, non contemplando mai l’utilizzo
dell’autoclave. Solamente il nostro Lambrusco “Rimosso” richiama fortemente la
tradizione agricola modenese e rappresenta il nostro omaggio alle radici locali.
Tutti gli altri vini spumanti sono invece elaborati con il Metodo Classico che
consente di ottenere vini più eleganti, grazie alla lenta maturazione in
bottiglia con successiva degorgiatura e dosaggio».
Ed eccoci al menù e agli abbinamenti studiati. Gli antipasti
(salumi e verdure variamente elaborate) sono stati abbinati al “Mattaglio Pas
Dosé”, l’unico Metodo Classico dell’azienda che non usa il Lambrusco ma i vitigni
Pinot Nero e Chardonnay, le basi di molti Champagnes. Il Lambrusco Rosé 2012 che è seguito è stato
usato anche nella preparazione del risotto ai lamponi: davvero notevoli sia il
risotto che il vino. Sul “Brasato al
Lambrusco con polenta” (carne tenerissima
e saporita) è stato servito il Lambrusco Rimosso 2015. Si è finito con il
Lambrusco Trentasei, una vera chicca pluripremiata, affinato in bottiglia per
almeno 36 mesi, un grande vino abbinato a un grande dolce. Per la circostanza
la famiglia Benzi, sempre pronta a valorizzare le eccellenze bergamasche, ha
invitato il pasticciere Anastasio Adriano, titolare della Pasticceria Adriano
di Seriate (Bg), a presentare il suo
panettone pluripremiato a livello nazionale. E’ stato una degna conclusione ad
una gioiosa serata da buongustai.
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981