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CASA PALADIN: QUANDO A ESSERE PREMIATO E' UNO STILE

CASA PALADIN: QUANDO A ESSERE PREMIATO E' UNO STILE

Tre “5 Grappoli” di Bibenda 2017, una menzione speciale della guida “VITAE” 2017 e tanti altri riconoscimenti per le aziende di CASA PALADIN: un successo che va oltre i singoli premi


Dopo anni di duro lavoro,  importanti investimenti, consapevole fiducia riposta sul proprio progetto di “Viticoltura ragionata”, CASA PALADIN raccoglie i frutti di una splendida “vendemmia”. Nell’autunno 2016 conquista, infatti, alcuni dei più prestigiosi premi dell’enologia italiana, che si sommano a un anno di riconoscimenti ottenuti su più fronti dalle varie aziende del Gruppo: Paladin Vigne e Viti (Veneto), Bosco del Merlo (Veneto, Friuli Venezia Giulia), Castello Bonomi (Lombardia) e Premiata Fattoria di Castelvecchi (Toscana).


Premi che non parlano soltanto di vini eccezionali, ma soprattutto di uno stile e di un metodo imprenditoriale di alto profilo, come traspare dalla motivazione che accompagna la menzione speciale della guida “VITAE” 2017 by Associazione Italiana Sommelier per Castello Bonomi di CASA PALADIN: “vini che hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, che rappresentano modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona, o che hanno strappato all’oblio e riportato all’attenzione del settore vitigni dimenticati”. Vitae 2017 premia inoltre con le 4 VITI (Certificato di Eccellenza) Lucrezia Etichetta Nera Castello Bonomi.


A conferma di questo modus operandi, va ricordato come i “5 Grappoli” siano stati assegnati a Lucrezia Etichetta Nera 2006 e a Dosage Zèro 2009, due Franciacorta di Castello Bonomi che si avvicendano al Rosé Riserva 2006 e al CruPerdu 2004 della stessa tenuta, vincitori lo scorso anno del massimo premio di Bidenda. “Quello che conta non è, quindi, l’exploit di un singolo prodotto enologico, ma la capacità di essere sempre ai massimi livelli su tutta la linea della nostra produzione”, ricordano i fratelli Lucia, Carlo e Roberto Paladin. A parlare sono poi le 4 Stelle di "Vini Buoni d'Italia" 2017 vinte da CruPerdu, Gran Cuvée, Dosage Zéro, e le 4 Stelle e la Corona della me desima guida vinte (ancora!) da Lucrezia Etichetta Nera, che è anche "Grande Esordio" in Veronelli 2017. 


A confermare questa qualità totale “senza compromessi” è l’altro vino di CASA PALADIN premiato con i “5 Grappoli”: il Vineargenti di Bosco del Merlo, che riconquista l’ambito riconoscimento dopo ben quindici anni. Questa Riserva preziosa, da uve 70% Merlot e 30% Refosco dal Peduncolo Rosso, si veste ancora dell’originaria etichetta del Maestro Fabrizio Plessi, che ha contribuito a renderla memorabile: un incontro d’autore tra enologia e arte, che mantiene il suo valore inossidabile nel tempo. Importanti anche l'Oscar per l'ottimo rapporto qualità/prezzo nella guida Berebene 2017 del Gambero Rosso assegnato a Chardonnay Nicopeja Bosco del Merlo e la Medaglia di Bronzo (88 punti) ricevuta da Prosecco Millesimato Brut Bosco del Merlo ai Decanter Asia Wine Awards (DAWA 2016). 


A parlare di passione, dedizione e grande apertura al mercato internazionale sono anche i successi dell'ultima ora che vestono a festa l'azienda toscana Premiata Fattoria di Castelvecchi: la Medaglia d’Argento (91 punti) ottenuta da Capotondo 2014 ai Decanter Asia Wine Awards (DAWA 2016) e il premio TOP HUNDRED dei giornalisti Paolo Massobrio e Marco Gatti assegnato a Gran Selezione Madonnino della Pieve.


Cantina aperta  aperti tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 19.00, il sabato fino alle 18.00.  Via Postumia 12, 30020 Annone Veneto (VE) Tel. 0422 768167.
www.casapaladin.it o  Facebook. Shop on line: www.enotecanuvolari.it.

 
 

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Roberto Vitali
Casa paladin: quando a essere premiato e' uno stile

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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