VENDITA ONLINE DI AMARONE
E DEI MIGLIORI VINI ITALIANI
ACQUISTA ONLINE
«Ritrovare l'osteria come luogo in cui si sta bene»: si è aperta con le
parole del curatore Eugenio Signoroni la presentazione di Osterie d'Italia
2017 alla Reggia di Venaria. Parole dirette e semplici, come la nuova strada
che quest'anno ha imboccato la guida: «Abbiamo deciso di puntare sulla
riscoperta dei locali autentici e, soprattutto, sull'accoglienza e
l'ospitalità, il vero segno di riconoscimento che contraddistingue gli
indirizzi presenti in Osterie d'Italia». Con questa nuova edizione desideriamo
rimanere il più fedeli possibile al concetto di osteria. Per questo abbiamo
scelto di ridurre notevolmente le pagine della guida e raccontare, invece,
tutti quei locali che racchiudono in sé l’idea tradizionale: luoghi
informali, semplici, accoglienti e la cui cucina si rifà alla tradizione».
Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni, curatori della guida, commentano così
l’edizione numero 27 di Osterie d’Italia. «Per raggiungere
questo risultato è stato fondamentale, come sempre, il supporto degli oltre
300 collaboratori sul territorio, che segnalano i locali più caratteristici e autentici». Un volume tutto
nuovo che si interroga sul lessico dell’osteria e cerca di individuare quelle
che aderiscono maggiormente alla definizione canonica. «Quello che proponete nei vostri ristoranti e nelle vostre osterie è quel
tipo di cibo che Slow Food vuole nella ristorazione – ha affermato il
Presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale –. Il cibo è un diritto e per
questo deve rispettare la qualità ed essere venduto al giusto prezzo, per
essere accessibile a tutti. Voi osti rappresentate un'avanguardia e
un'opportunità per la ristorazione del nostro Paese, e per questo vi
chiediamo di farvi portavoce di nuove modalità di distribuzione del cibo».
Sulla stessa linea il messaggio di Carlo Petrini: «Il futuro è l'alleanza tra
ristoratori, mondo contadino e cittadini. E sono proprio le relazioni che
Osterie d’Italia riesce a creare che distinguono “la gialla” dal resto delle
pubblicazioni presenti. Relazioni tra gli osti, relazioni tra i produttori e
i cuochi, e soprattutto, relazioni tra clienti e ristoratori». Concludendo, i curatori ribadiscono come sia «interessante pensare alla
guida come un sistema, una sorta di Terra Madre delle osterie: non più una
guida gourmet, ma uno strumento in grado di creare sinergie tra produttori e
clienti, un mezzo per scambiare conoscenze tra i diversi attori della
comunità del cibo». Sono 153 le novità recensite in questa edizione, di cui la maggior parte
con un menù che non supera i 35 euro: «Abbiamo scelto di non inserire i
ristoranti che per costi, spirito e proposte in carta non rappresentano il
concetto tradizionale di osteria, togliendo la storica sezione Oltre alle
osterie. Abbiamo comunque mantenuto alcuni locali storici che propongono menù
completi sopra i 35 euro, ma che continuano a essere vere e proprie osterie
d’altri tempi» proseguono i due curatori. La guida è stata alleggerita anche
dagli Inserti regionali: sono rimasti solo quelli che raccontano la cultura
del cibo e le modalità di preparazione legate al territorio e alla
tradizione, come i cibi di strada siciliani, gli arrosticini abruzzesi, il
morzello di Catanzaro, i trippai di Firenze e le malghe del Trentino Alto
Adige. L’attenzione al prezzo è rappresentata anche dal bollino con un euro e una freccia, il nuovo simbolo che semplifica la
consultazione della guida, segnalando così i locali più costosi, aprendosi a
tutte le tasche e mantenendo un occhio attento alla qualità. La ricerca è
agevolata anche dai tre indici organizzati per prezzo, luogo geografico e
ordine alfabetico dei locali. Rinnovate anche le schede di presentazione
delle osterie: divise in due sezioni, raccontano da una parte la storia del
locale e dall’altra quella dei suoi piatti. Osterie d’Italia diventa così una
guida interattiva con elementi digitali, come i simboli, gli indici e le
schede, che facilitano gli avventori nella lettura. Invariati invece i
simboli storici della guida: la Chiave, assegnata alle
osterie che offrono ospitalità per la notte; la Chiocciola, per i locali con un’atmosfera in perfetto stile Slow Food; il Formaggio, che indica le osterie che propongono una selezione di prodotti caseari;
infine la Bottiglia, che si riferisce
alle proposte eccellenti della cantina. Segnalate anche le osterie con
un’accessibilità agevolata per i disabili, i locali gluten free e quelli con
l’orto. In evidenza anche gli chef che aderiscono al progetto dell'Alleanza
Slow Food dei cuochi. Osterie d’Italia 2017, Sussidiario
del mangiarbere all’italiana Curatori: Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni - Pagine: 896 – Prezzo € 22
I numeri 1570 Locali segnalati 263 Chiocciole 199 Locali del Buon Formaggio 375 Locali celebri per i vini 479 Locali con orto di proprietà 428 Locali con menù vegetariano 277 Locali con alloggio 153 Nuove segnalazioni rispetto all’edizione 2016 340 Collaboratori L’appuntamento con l’applicazione per i sistemi Android e iOs è per la
fine di ottobre. La presentazione di Osterie d’Italia 2017 è organizzata con il sostegno
di: Bormioli; Agugiaro & Figna; Cuki; Gruppo Italiano Vini; Ferrarelle;
Gin Mare; Lavazza; Intesa Sanpaolo |
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981