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La
prima nota a favore di questo ristorante (che è anche bar e pizzeria), il
“Trota” sulla collina di Laxolo di Brembilla (Bg), è che offre nella “Carta dei
vini” ben 25 etichette di buoni vini prodotti nella provincia di Bergamo. Menù
del territorio, quindi, abbinati a vini del territorio. Una equazione che
ancora troppi ristoratori bergamaschi pensano di far bene a
ignorare…sbagliando. Qui al “Trota” – data di fondazione, si noti, 1908 – è un
via vai continuo di habitué locali, di bergamaschi da tutta la provincia ma
anche molti da fuori provincia, che vengono per mangiare tipico, i piatti della tradizione come i “Chisòl”
(crocchette di polenta con cuore di taleggio), la “Polenta contadina”, funghi
in stagione, bolliti, tartufo nero, selvaggina, trote appena pescate dal vivaio
del ristorante, una buona pizza, eccetera, eccetera.
Non
per nulla il “Trota” è stato uno dei primi a iscriversi alla “Associazione Ristoranti
Regionali – Cucina Doc” www.ristorantiregionali.it,
guidata dalla giornalista bergamasca Marinella Argentieri, con sede a
Vercurago. L’associazione, nata nei primi anni Settanta a Bergamo, vede nel
ristorante La Trota l’associato della
prima ora. Nel 1976, infatti, si aggiudicò con la “Polenta Contadina” il primo
premio nel concorso enogastronomico “La
cucina delle Valli” indetto dall’ Ascom e sostenuto dal quotidiano L’Eco di
Bergamo. Il piatto, dopo tutto questo
tempo, continua a riscuotere il gradimento della clientela del locale e
continua ad avere successo nelle rassegne gastronomiche che l’associazione organizza
nelle più belle località italiane, per promuovere la conoscenza delle diverse
specialità regionali.
Il
ristorante “Trota” inizia la sua attività nel
1908 ad opera di Domenica Ghisalberti, bisnonna di Luca, Ugo e Sonia
Pesenti che, raccolto il testimone dai genitori Carlo e Imelda, rappresentano
oggi la quarta generazione di questa che è una vasta attività di famiglia. I
tre figli di Carlo e Imelda sono infatti affiancati dalle cognate Renata e
Romina . Ognuno di loro svolge con passione il proprio ruolo: Luca, il
primogenito, è chef e responsabile della pizzeria; Ugo, responsabile del bar, cura
la carta dei vini con grande passione e dedica il giorno di riposo alla ricerca
di prodotti di nicchia, con particolare attenzione alle etichette bergamasche,
come abbiamo detto; Sonia è lo chef executive ed è aiutata dalla cognata
Romina; Renata è la responsabile della sala. Un team ben affiatato, espressione
di solida imprenditorialità familiare che vede già affacciarsi una nuova,
giovane generazione (la quinta) a garanzia della continuità.
Il
locale, negli anni ampliato ed abbellito, può ospitare fino a 250 coperti
suddivisi in un’accogliente sala da pranzo,
in una moderna ed elegante pizzeria e in un fresco giardino estivo. Il
vivaio di trote ha ispirato il nome del ristorante, pescate e cucinate al
momento, sono proposte con varie ricette. Il menù ricco di tante specialità, spazia dalle carni ai pesci e segue il ritmo
delle stagioni .
Il
fuoco scoppiettante dell’imponente camino, che troneggia nella principale sala
da pranzo, ha fatto da cornice a un menù realizzato tutto con prodotti della
valle, proposto in un crescendo armonico di sapori : il “chisòl” (crocchetta di
polenta con cuore di taleggio) e funghi porcini, il risotto al tartufo nero
(scorzone) e filetto di trota, il guanciale di maialetto su crema di patate,
per finire con la cialda croccante con semifreddo allo zabaione e cioccolato,
il tutto abbinato ad eccellenti vini bergamaschi dei produttori Bonaldi, Monzio
Compagnoni, Castello degli Angeli e Tosca. La cordialità della famiglia
Pesenti, la bontà delle pietanze, servite con attenzione su una tavola curata ed
elegante, hanno coronato la piena riuscita dell’iniziativa proposta dalla
Associazione Ristoranti Regionali-Cucina Doc.
Roberto Vitali
Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990) poi trasformato in “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981