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A Bergamo Bassa

A Bergamo Bassa "La Carbonella" un porto di mare in via Broseta

Compie cinque anni il ristorante-pizzeria “La Carbonella” aperto nel 2012 dai fratelli Manzi (Francesco, Giuseppe, Ciro, Aristide e Patrizio), che hanno già scritto in passato un pezzo di storia della ristorazione a Bergamo (chi non ricorda la lunga gestione del ristorante Piemontese di fronte alla stazione?).


L’amore per i fornelli e per la buona cucina è sempre stato nel cuore e nella mente dei fratelli Manzi. I loro genitori avevano infatti un ristorante a Napoli. Buon sangue non mente ed ecco che, chiuso il “Piemontese” nel giugno 2009 e dismessi gli altri locali, l’attività nel mondo della ristorazione non si è però mai interrotta ed è subito ripartita con locali più moderni, in sintonia con i tempi che cambiano.


La Carbonella è uno di questi. Un locale che occupa ben 700 metri quadri, ben articolato nelle varie sezioni, con una sala riservata per banchetti capace di 100 posti. Uno spazio amplissimo, in via Broseta 112, in città, dove i fratelli Manzi hanno dato vita alla loro ambiziosa visione di come deve essere un locale accogliente, con ampie offerte per tutti i gusti, dai prezzi contenuti. L’ambiente è arioso, luminoso, con tavoli ben distanziati. Un “porto di mare” dove si può andare in ogni giorno dell’anno, sempre aperto mezzogiorno e sera, tranne a Capodanno e Ferragosto.


Tutta l’esperienza accumulata negli anni è stata messa a frutto nella progettazione di questo locale. Cucina a vista (con le più moderne soluzioni tecniche), ampio spazio all’ingresso per un ricco buffet, poi i vari corner ben separati: i dolci (tutta fatti in casa), la carne alla griglia, vino e bibite, forno per pizza e pane. 


Il ristorante è ancor più frequentato da quando nel 2015 è stato chiamato alla direzione Agostino Amato, maitre sommelier di classe e lunga esperienza, che già aveva lavorato con i fratelli Manzi prima al Piemontese e poi a La Muratella di Cologno al Serio. Puntando sulle capacità e l’esperienza di Amato, sono esaltate tutte le potenzialità del locale, che si qualifica per la sua cucina di impronta toscana (griglieria compresa) oltre alla tradizionale pizza napoletana che i fratelli Manzi non hanno mai abbandonato. Pane, paste ripiene, torte e biscotti sono di produzione propria. «Il locale ha una capienza di 250 commensali - dice Amato – ma è ben disposto per cui si possono isolare delle aree per gruppi o meeting di vario genere. Tornare a lavorare in città per me è stato importante e penso di essere riuscito a dimostrare come si possa gestire in modo ottimale una struttura imponente come è questa, ospitando allo stesso modo la coppia che cerca un angolino tranquillo come un banchetto da 100 persone, cui abbiamo dedicato una sala riservata, oppure come organizzarsi anche per un catering esterno, che è sempre stato il mio impegno, ricco di soddisfazioni».


Non solo carne alla brace alla Carbonella, quindi, ma anche ribollita, pizze, dolci, tanta carne ma anche tanto pesce. Chi ha provato la tartare di manzo preparata al gueridon l’ha esaltata come la migliore a Bergamo. Così come Agostino rimane forse l’ultimo maitre in città che usa il gueridon e prepara piatti alla fiamma (in show cooking con carrello flambé) davanti al tavolo del cliente: provate la pasta “calamarata”, arricchita da crostacei e molluschi cucinati al momento. Non ve ne pentirete. Il menù pubblicato sul sito www.ristorantelacarbonella.eu verrà rinnovato in settembre.

 Roberto Vitali

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Roberto Vitali
A bergamo bassa "la carbonella" un porto di mare in via broseta

Roberto Vitali

Roberto Vitali

Laureato in Lettere alla “Cattolica” di Milano, ho cominciato durante l’università a scrivere per il quotidiano della mia città, “L’Eco di Bergamo”, al quale – pur essendo oggi in età di pensione – continuo a collaborare sia sul cartaceo che sul sito web. Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002) e poi venduto (oggi vive ancora trasformato in "Italia a Tavola"). Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire. Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori. 338.7125981

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