Distillatori trentini a lezione per una grappa sempre più di nicchia

Non è mai troppo tardi, era il titolo di una fortunata trasmissione Rai degli anni '60 condotta dal maestro Alberto Manzi. Certo, il parallelo non si può fare, perché in questo caso il ritorno a scuola è motivato dalla volontà di specializzarsi, ma la battuta ci sta.

I distillatori Trentini sono ritornati sui banchi di scuola della Fondazione Mach di San Michele all'Adige per un corso di aggiornamento professionale su tutte le problematiche della distillazione. Il corso, promosso dall’Istituto di Tutela Grappa del Trentino in collaborazione con la Fondazione Edmundo Mach di San Michele all’Adige, prevede una serie di incontri bisettimanali con l'intervento di tecnici specializzati provenienti sia dal mondo accademico che professionale. Giunto già alla terza lezione il corso è stato organizzato sulla base di tematiche come la materia prima vinaccia, gli impianti di distillazione, la diluizione, refrigerazione e filtrazione, l'invecchiamento della grappa e infine “Grappa che Fare? La Grappa nel futuro”. Il corso ha visto la partecipazione di 50 addetti al settore fra titolari di distillerie e loro collaboratori. «E’ fondamentale la formazione così come il confronto fra i nostri professionisti – spiega il presidente dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino, Beppe Bertagnolli (in foto) – e l’Istituto di Tutela ha anche il compito di promuovere momenti come questi, forte anche della estrema professionalità della Fondazione Mach».

Notevole l'interesse delle prime due lezioni tenute da esperti locali e incentrate sulla conservazione della materia prima destinata alla produzione della Grappa. Sono state esplorate le modalità di fermentazione e conservazione della vinaccia ed i sistemi di distillazione in uso nella nostra Provincia. L'utilizzo dell'acqua addolcita o demineralizzata e la loro interazione con i componenti durante la filtrazione sarà il tema del terzo incontro in programma giovedì 1 marzo. Grande attesa per il tema della quarta lezione riguardante l'invecchiamento della grappa e l'interazione con i suoi principali componenti. Il futuro della grappa sarà oggetto dell'ultimo incontro fissato per il 29 marzo.

Il distillatore del nuovo millennio. Considerando che in Trentino la totalità delle distillerie vanta una storia di almeno 40 anni, il 50% di oltre 50 anni e il 25% ultracentenaria, i dati che spiccano sono quelli relativi al ricambio generazionale: oltre il 70 per cento delle distillerie infatti ha al suo interno un familiare sotto i 40 anni di età. L’inserimento dei giovani titolari in certi casi è già avvenuto anche sotto il profilo dirigenziale, circa il 60%. Ancora più interessante l’aspetto legato alla professionalità. Il 68% delle distillerie trentine ha al suo interno giovani specializzati nella produzione, mentre il 57 per cento ha assunto giovani negli ultimi dieci anni. Tra i ruoli maggiormente occupati dai giovani in distilleria ci sono quelli di tecnico, ma anche enologo o chimico, mentre l’80% delle imprese trentine che producono grappa ha un impiegato nel marketing sotto i 40 anni.

L’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino è nato nel 1960 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto. Oggi conta 28 soci dei quali 21 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina ed ha il compito di valorizzare la produzione tipica della Grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d’origine: il tridente con la scritta “Trentino Grappa”. Quello della grappa in Trentino è un settore di non piccolo conto, soprattutto se calato nell’economia locale. Ogni anno vengono prodotti in Trentino circa 10 mila ettanidri di grappa (circa il 10% del totale nazionale) vale a dire circa 4 milioni di bottiglie equivalenti (da 70 centilitri) distillando 15 mila tonnellate di vinaccia. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (40% del totale), quella destinata all’invecchiamento (circa il 35%) e quella da vinacce miste (circa il 25% della produzione). Il fatturato medio annuo che la grappa genera in Trentino è calcolato intorno ai 15milioni di euro per l’imbottigliato e 2 milioni di euro per quanto riguarda la materia prima.

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RENATO MALAMAN

Collabora con Rai Radio Uno, come esperto di turismo nella trasmissione "Tra poco in edicola", e con il "Corriere del Ticino". Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo. E' titolare della rubrica di viaggi del mensile "La Piazza" (23 edizioni nel Veneto) dal 1996 e della pagina "La recensione" sul magazine "Con i piedi per terra". Collabora con "Voyager".
Coautore di numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto". E' coautore dei volumi "L'osteria di Padova" e "I Colli ritrovati", quest'ultimo sui 50 anni della legge 1097/71 che salvò i Colli Euganei dalle cave.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto, più un premio dell'Assostampa Padovana nel 2012 per reportage in 10 puntate su "Alluvione, un anno dopo". Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 124 paesi del mondo. Fa parte dell'ITP, associazione di giornalisti della stampa turistica. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau e il viaggio con auto elettriche Tesla Padova-Belgrado lungo i luoghi di Nikola Tesla.

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