Goloso e Curioso
L'arte di Chef Trovato nei finger food di Ca' Alberti, evento il 5 luglio a Malamocco

L'arte di Chef Trovato nei finger food di Ca' Alberti, evento il 5 luglio a Malamocco


Chef Trovato e Ca’Alberti insieme per un evento particolare, che animerà la piccola e riservata Malamocco il 5 luglio prossimo. Nel nome dei finger food, principi dell’apericena.

La sua cucina è ricerca, rispetto delle tradizioni e della storia del territorio, ma, allo stesso tempo, pura contaminazione.  Giorgio Trovato, 44 anni, d’origine calabrese trasferitosi a Siena all’età di 18 anni, è approdato anche in Veneto. Il 5 luglio prossimo alle 19 sarà al Relais Ca’ Alberti di Malamocco per presentare i finger food d’autore realizzati con i prodotti dell’orto della splendida dimora veneziana realizzata in due edifici antichi nel cuore di Malamocco. I finger food presentati da Trovato saranno abbinati ai vini dell’azienda Roncùs presentati da Ottavio Venditto, già miglior sommelier d’Italia. Partecipare costa 40 euro, una piccola parte del ricavato sarà devoluta in beneficienza all’associazione “Un sorriso per Leo”.

Chef Trovato si definisce uno “spirito libero”, una definizione che rispecchia la sua vita professionale e il suo personale concetto di gusto. La voglia e la necessità di confrontarsi con nuove culture l’hanno spesso spinto all’estero. Figura professionale in continua evoluzione, poliedrica, Trovato affianca la sua attività di Executive Chef con quella di Consulting Chef e Food Stylist. Ha fondato la   “Trovato Food Project”, società impegnata in attività di consulenza per l’avvio di attività di ristorazione che partendo dal concept del locale, studiando i competitor e le potenzialità del territorio, offre un servizio di recruiting del personale, ideazione del menu e allestimento carte dei vini, supporto tecnico e creativo. È presidente e docente della Federazione Italiana Professional personal Chef (Fippc) che include 163 chef in tutta Italia e punta alla qualificazione e valorizzazione di questa figura professionale attraverso corsi di formazione, stage e incontri. 

Si è occupato di alcune importati start up e ha prestato la sua consulenza all’estero per molti ristoranti nel mondo: dal 2012 al 2014 è stato executive chef e restaurant Manager, guidando una brigata di 65 cuochi  di “Stefano’s Fine Food Factory” a Kyev in Ucraina. A Dublino (Irlanda) ha seguito la cucina del ristorante italiano “Il Vicoletto”; a Castefiorentino guidava un team di 45 cuochi  per la “Glamour Catering Event’s”, azienda specializzata nell’organizzazione di wedding events, in Irlanda si è occupato de “Il Veliero Italian restaurant”, mentre per il Relais Hotel La Grotta, della catena Four Stars Hotel in Gaiole in Chianti, ha seguito il training per la brigata di chef e cuochi. Dal 2011 fino al 2013, ha fatto parte del direttivo di Euro-Toques International (Eti), l'Organizzazione europea che include più di 2000 chef e cuochi in Europa e nel Mondo, impegnata a promuovere la qualità e le tradizioni culinarie in Italia e nel mondo. Presidente onorario dell’Eti è il Maestro Gualtiero Marchesi.

Trovato si considera un “predestinato” alla cucina fin dalla tenera età, quando sua nonna dava a tutti gli otto nipotini qualcosa da fare in casa per tenerli occupati. “Io cucinavo, affettavo, tagliavo e mi divertivo tantissimo”, spiega. Dopo la laurea in legge e in Scienze dell’amministrazione, ha seguito la sua passione iscrivendosi alla Boscolo Etoile Academy di Sottomarina. “Il mio obiettivo primario è mantenere saldo il legame con la cultura, la storia e le tradizioni del luogo in cui esercito la mia attività, valorizzando le produzioni di quelli che amo definire gli artigiani locali del gusto”. Senza alcun dubbio, le scelte effettuate dallo chef di sfruttare la stagionalità e prediligere la materia prima prodotta da imprese locali, che hanno commerciabilità limitata, incide positivamente anche sulla crescita dell’indotto delle stesse economie. Ovviamente anche questo richiede ricerca, conoscenza del territorio, studio e formazione: chef Trovato effettua prima una ricerca sulla storia e la cultura del territorio   per conoscere quali sono i prodotti, qual è la storia della tradizione culinaria del luogo nel quale si trova; poi si reca personalmente dai produttori di nicchia per scegliere la migliore materia prima. 

Due parole sul Relais Ca’ Alberti, inaugurato poco più di un mese fa. Ha 20 camere divise in due dimore del Tre e Quattrocento: 7 a Ca’ del Borgo, davanti al molo d’attracco di Malamocco, e 13 a Cà Alberti, in una bella piazzetta qualche passo di più in là. È il progetto di Michela Cafarchia e Micaela Salmasi, entrambe già albergatrici, appassionate di ospitalità e convinte che il Lido, e ancor più l’estremo borgo di Malamocco, può diventare una rilassante alternativa alla confusione di Venezia, che comunque dista venti minuti.

I due edifici tipici veneziani erano già piccoli hotel, e anzi Ca’ Alberti, da dove nel 1635 partì quel Pietro Alberti che per primo emigrò dall’Italia agli Stati Uniti, veniva spesso prenotata in toto dalla famiglia reale svedese che amava trascorrere le vacanze in Laguna. All’interno mobili d’epoca, tappezzerie di seta, quadri di valore, lampadari di Murano. Pur conservando lo stile originale delle case, le due moderne locandiere hanno idee di ospitalità innovative: «Vogliamo coinvolgere i nostri ospiti, farli sentire a proprio agio in ogni momento. Prima dell’arrivo chiediamo la taglia dell’accappatoio, il tipo di cuscino che preferiscono, e se gradiscono un profumo per l’ambiente».

Nella loro casa di campagna, seppur in sontuoso stile veneziano, si vive ogni spazio e non solo quello intimo della stanza. Se un ospite di Ca’ del Borgo ha voglia di un caffè, a qualunque ora, può prepararselo nella vecchia cucina con camino, mentre a Ca’ Alberti ogni giorno alle cinque, servono il tè (nero o verde e tisane di Via del Tè), e alle 19 si fa l’aperitivo con vino e “cichéti” (snack veneziani), davanti al camino o in giardino se il tempo è bello.

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RENATO MALAMAN
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RENATO MALAMAN

RENATO MALAMAN

Cura il blog "Salsa & Merende" nel quotidiano "Il Mattino di Padova" di cui è stato redattore fino al 31 dicembre 2016. Del quotidiano, con cui ha iniziato a collaborare nel 1978, è stato titolare dal 2001 della rubrica di enogastronomia "Gusto", ora confluita nel blog personale (su www.mattinopadova.it) dedicato all'attualità del Food and Wine veneto e non solo.
Coautore di  numerose pubblicazioni nel settore enogastronomico e collaboratore di varie riviste, dal 2004 è ispettore della guida "Ristoranti d'Italia" de L'Espresso. Ha curato la guida "Padova nel piatto" e attualmente dirige la collana "Italia nel piatto" dell'editore Il Poligrafo.
Tra i riconoscimenti ottenuti spicca l'assegnazione di due premi "Penna d'Oca" (edizioni 2005 e 2011), premio biennale promosso da Unioncamere del Veneto. Per quanto riguarda il turismo ha visitato finora 111 paesi del mondo. Fa parte del Gist, associazione della stampa turistica di cui ha ricoperto la carica di delegato regionale e consigliere nazionale. Ha al suo attivo anche una spedizione umanitaria via terra in Guinea Bissau.

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