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La città di Merano e i suoi dintorni, pur trovandosi nel cuore dell’Alto Adige,
rappresentano un territorio da sempre legato all’elemento “acqua” e sono molte le
ragioni che
lo confermano.
Innanzitutto Merano sorge sulla confluenza di due fiumi importanti come il Passirio e
l’Adige e per secoli fu definita la
“Città del Passirio”.
In città esistono ben 69 fontane che testimoniano ancora oggi l’importanza dell’acqua
ed esiste una passeggiata denominata “La via delle fontane” che consente di visitare
la città facendo tappa presso le stesse sorgenti.
Un tempo esistevano ben tre bagni pubblici, mentre, oggi, l’elemento acqua è il cuore
delle note Terme Merano, con le numerose piscine coperte e scoperte. I trattamenti,
molti dei quali a base di prodotti tipici locali, le saune e gli spazi wellness, possono
davvero aiutare a rigenerarsi, ammirando le
montagne sullo sfondo della città.
Spostandosi appena fuori dal centro, 84 chilometri di sentieri costeggiano i canali
d’irrigazione dando vita
ai sentieri delle rogge meranesi o
“Waalwege”.
Si tratta di un percorso in otto tappe con punti d’interesse e luoghi panoramici, ideali per
le famiglie e per chi ama escursioni tranquille, perché consentono di rilassarsi e di
godere
pienamente della natura circostante, dei frutteti, delle chiesette e dei
castelli.
L’acqua della città di Merano proviene per il 99% da fonti sorgive, fra le quali quella del
Monte San Vigilio, le cui acque sono conosciute per la loro purezza e commercializzate
con l’etichetta “Meraner Mineralwasser”, utilizzate per produrre la birra Forst e, dal 1972,
anche per le cure termali, essendo
ricche di radon (329 Becquerel per litro).
Spostandosi a Gargazzone, si trova la piscina naturale, costruita come un piccolo
ecosistema in grado di fornire acqua pulita senza l’uso di
cloro.
Le vasche sono divise in due zone: la prima destinata alla balneazione e la seconda
denominata Nettuno, cioè il filtro della piscina che corre lungo tutto il perimetro della
piscina ed è
piena di alghe, piante acquatiche e sassi che costituiscono il filtro stesso.
Infine, bisogna ricordare la pratica della pesca, soprattutto con la mosca, dove sono
utilizzate esche artificiali che non pregiudicano la vita del pesce, che può essere
ributtato in acqua in qualsiasi momento. Il rispetto delle tante specie che popolano le
acque dei fiumi e dei laghi della Val d’Ultimo, come il torrente Valsura e il lago di
Fontana Bianca è garantito dalla limitazione di poter portare a casa soli 3 pesci al giorno.
Una delle mete preferite per gli appassionati di questo sport è il lago Verde: a 2.529 mt.
s.l.m. è il più alto delle alpi, raggiungibile soltanto a piedi, con circa 90 minuti di cammino.