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Giornata storica per l'Egitto e per il Mediterraneo: è stato inaugurato
il raddoppio del canale di Suez. E per la prima volta dopo 146 anni (il
primo canale di Suez fu aperto nel 1869) due navi, una proveniente dal
Mediterraneo e l'altra dal Mar Rosso, si sono incrociate. A inaugurare
l'imponente opera è stato il presidente egiziano Abdel Fatah El-Sisi
che, insieme a tutto il suo Paese, può essere orgoglioso dell'impresa:
in un solo anno è stato costruito un tratto, parallelo al canale già
esistente, di 35 chilometri. Una sfida gigantesca, costata quasi 9
miliardi di dollari, che ha fatto parlare di "miracolo".
Con questa
opera l'Egitto rafforza l’economia e il prestigio internazionale. Il
piano comprende anche lo sviluppo dell’area circostante al canale per
creare un hub industriale e commerciale che include la costruzione di
porti e la fornitura di servizi navali, con ricadute positive per il
turismo. Il raddoppio del canale di Suez permetterà di accorciare il
tempo di attesa e di aumentare il numero
delle navi in transito dal Mediterraneo al Mar Rosso. Le autorità
egiziane stimano che la nuova via d’acqua porterà ad a un
importantissimo aumento dei redditi e dei posti di lavoro.
Presenti
alla cerimonia di inaugurazione ad Ismailia molti capi di stato e
dignitari stranieri tra cui il Ministro della Difesa italiano Roberta
Pinotti e il premier greco Alexis Tsipras. Ospite d’onore il presidente
francese François Hollande. All'inaugurazione del 1869 era presente
l'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III. Fin dal primo
concepimento del canale i francesi sono stati tra i primi a crederci.
Napoleone Bonaparte lo aveva "pensato2 durante la spedizione in Egitto
del 1799. Ma fu solo nel 1854 che Ferdinand de Lesseps, diplomatico
francese ottenne una concessione da Said Pascià, Khedivè
d’Egitto, al fine di costituire una società che costruisse un canale
marittimo aperto a navi di ogni nazione e lo gestisse, affittando la
terra per 99 anni. Il canale fu costruito tra il 1859 e il 1869 dalla
francese Compagnie universelle du canal maritime de Suez, diretta dallo
stesso Ferdinand de Lesseps. Il
canale era di proprietà del
governo egiziano (44%) e di 20.000
azionisti francesi
La cerimonia inaugurale originale ebbe luogo il
17 novembre 1869. Per l’occasione Verdi compose l’Aida che andò in scena
trionfalmente al Teatro dell’Opera del Cairo il 24 dicembre del 1871. A
Ismailia, per l'inaugurazione del nuovo canale, il Trionfo verdiano è
andato nuovamente in scena.
Il Ministro del Turismo Khaled Ramy ha
annunciato di avere come obiettivo il raggiungimento di 20 milioni di
visitatori nel 2020 che dovrebbero generare 20 miliardi di dollari.
Nonostante l’instabilità prevalente nell’area, il numero totale di
turisti mondiali arrivati da gennaio a giugno 2015 sono stati 4.790.863,
l’8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Ulteriori informazioni: Ente Turismo Egiziano – Via Barberini 47 – 00187 Roma;
www.egypt.travel
Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista.
Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di
Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la
cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo
Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006;
Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it