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Lucia e Massimo Tabarini, moglie e marito, contadini e allevatori di
Custoza, sono i titolari dell’azienda agricola Corte Vittoria in Valle
dei Molini, località suggestiva dove passa il Camminacustoza,
affascinante itinerario tra campi, boschi e il fiume Tione. Massimo,
terza generazione di Tabarini dopo Alessandro e Giovanni, il capostipite
che diede vita all’azienda prima della metà del ‘900, conduce una
stalla di 200 frisone, 90 delle quali producono 9000 quintali di latte.
Alle sue spalle bussa la quarta generazione: tre figli maschi tra i 16 e
i 24 anni, due dei quali diplomati e con la stessa voglia di lavorare
del papà, del nonno e del bisnonno. Che fare quando quasi tutta
l’attività dell’azienda agricola- 50 campi a mais e 30 a fieno, solo due
ettari e mezzo a vigneto,- ruota intorno alla stalla e al latte che
rende sempre meno e fa guardare con preoccupazione al futuro? Come
impostare l’avvenire dei figli e dell’azienda?
Reinventandosi. Lucia e
Massimo Tabarini hanno trovato la risposta nell’abilità del secondo
figlio, Carlo, 22 anni, di produrre gelati e formaggi. Dopo il diploma
all’alberghiero di Valeggio, Carlo si è specializzato diventando sempre
più bravo. E papà e mamma non ci hanno pensato due volte: “Trasformiamo
il nostro latte in formaggi e gelati”. E così, affiancato al figlio un
casàro, il piemontese Domenico Prola, uomo di grande esperienza,
chiamato l’architetto Filippo Bricolo di Sommacampagna, la famiglia
Tabarini ha investito 600 mila euro per creare un’agrigelateria e un
caseificio adiacenti alla stalla: il latte passa direttamente dalle
mungitrici alle sorbettiere e alle vasche del formaggio. E da queste
passa ai pozzetti del gelato (rimangono sempre il non plus ultra per
l’igiene, la freschezza e la genuinità) e ai banconi frigo del punto
vendita dove sono esposti caci freschi, ricotte, yogurth, taleggio,
stracchino, Monte Custoza, un erborinato tipo Roquefort e altri formaggi
ancora. Le espressioni “chilometri zero” e “dal produttore al
consumatore” a Corte Vittoria non sono propaganda, ma hanno davvero un
senso compiuto.
Alberto Tabarini, 24 anni, compiuta la maturità
classica, è passato dal greco e dal latino alla stalla con papà Massimo.
La tradizione di famiglia e la grande volontà di mettersi subito al
servizio dell’azienda di famiglia gli hanno fatto abbandonare gli studi
senza pentirsene. La terra è la passione anche dell’ultimogenito
Gabriele, 16 anni, che studia all’agrario di Villafranca per diventare
agronomo.
La sfida, in parte, è vinta. Anche se di strada da fare ce
n’è ancora molta. Ma un nome così, Corte Vittoria, in un luogo come
Custoza passato alla storia patria per due sconfitte militari, è già un
bell’auspicio.
Direttore di Golosoecurioso. Giornalista professionista.
Archeogastronomo. È stato caposervizio del giornale L’Arena di
Verona. Ha scritto i libri “Il Bianco di Custoza”; “Il rosto e l’alesso, la
cucina veronese tra l’occupazione francese e quella austriaca”; “Berto Barbarani il poeta di Verona”. Scrive per la rivista nazionale dell'Associazione italiana sommelier "Vitae", per "Il sommelier veneto" e per il quotidiano nazionale La Verità diretto da Maurizio Belpietro. Ha collaborato, con Edoardo
Raspelli, alla Guida l’Espresso. È ispettore della guida "Best gourmet dell'Alpe Adria". Ha vinto i premi Cilento 2006;
Giornalista del Durello 2007; Garda Hills 2008. Nel 2016 ha avuto il prestigioso riconoscimento internazionale Premio Ischia per la narrazione enogastronomica. Nel 2016 ha scritto il libro "Le verdure dimenticate" e nel 2017 "I frutti dimenticati", pubblicati entrambi da Gribaudo. Sempre per Gribaudo ha scritto "Il grande libro delle frittate". In collaborazione con Slow Food ha pubblicato nel 2018 il volumetto sul presidio "Il broccoletto di Custoza".
Indirizzo mail: morello.pecchioli@golosoecurioso.it