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DARWIN, IL LATTE, IL LATTOSIO E I FORMAGGI SVIZZERI

DARWIN, IL LATTE, IL LATTOSIO E I FORMAGGI SVIZZERI

Riprendiamo un interessante articolo sull'ultima newsletter dei Formaggi Svizzeri. Parla di Darwin, di latte, dell'intolleranza al lattosio e naturalmente dei formaggi svizzeri. Le allergie comuni, si scrive tra l'altro, sono quelle in cui il sistema immunitario produce immunoglobuline E nei confronti delle proteine alimentari. Oltre alle allergie più note e riconosciute, legate alle immunoglobuline, si riconoscono altre due categorie: una causata dalla sensibilità di ciascun individuo verso un cibo preciso, l'altra causata dalla presenza ricorrente di principi attivi che sono spesso contenuti negli alimenti e che sono quindi potenziali allergeni verso chiunque. Vi sono poi intolleranze legate al metabolismo che coinvolgono gli zuccheri come il fruttosio, il lattosio, il sucroseo e il sorbitolo.

"La prima regola dei nostri Formaggi è la natura", assicura il consorzio Formaggi Svizzeri, "I formaggi svizzeri escludono qualsiasi tipo di artificio in tutta la loro filiera produttiva. Dall'alimentazione della vacca fino alla stagionatura finale del formaggio l’allevatore e il casaro non possono utilizzare alcun tipo di additivo ma produrre latte e formaggio seguendo esclusivamente le regole della natura e quelle della tradizione svizzera.  I formaggi svizzeri sono un prodotto unico, lontano dalle grosse produzioni industriali casearie e sempre controllato in tutta la filiera".

Ma per l’intolleranza al Lattosio?

I Formaggi svizzeri essendo prodotti in modo naturale ed essendo stagionati con tempi lunghi in cantine e non trattati artificialmente sono assolutamente adatti a chi presenza intolleranze al lattosio.Scrive in un articolo il dottor Speciani: “….Il termine di "intolleranza al lattosio", (…), fa riferimento solo all'aspetto digestivo di uno zucchero e non coinvolge minimamente la reazione immunitaria o infiammatoria. Così la confusione è totale e spesso molte persone che ruotano intorno al mondo sanitario, sono incerti sul significato e sulle implicazioni delle diverse terminologie.
Un intollerante al lattosio, può bere tranquillamente del latte delattosato o mangiare formaggi stagionati (in cui il lattosio è stato consumato), ma continuerà ad avere mal di testa o la colite se fosse ipersensibile alle proteine del latte, ben presenti in qualsiasi latticino anche se privo di lattosio…”

Alcuni miti sul Latte

Si dai tempi più antichi l’uomo ha sviluppato diverse capacità e adattamenti tra cui anche quella di digerire il latte fresco.
Proprio in linea con le teorie genetiche ed evoluzionistiche questa capacità non è presente in tutti gli individui che in alcuni casi presentano un problema legato allo zucchero principale presente nel latte cioè il lattosio (un disaccaride). Nel caso in cui il lattosio venga scomposto nel glucosio e nel galattosio il risultato produce un apporto di energia al nostro organismo. Infatti tutti i cuccioli di mammifero (uomo compreso), godono di un enzima (lattasi) che gli permette di nutrirsi di latte senza alcun problema.
Dallo svezzamento fino ai primi anni di età del giovane mammifero questo enzima tende a scomparire con un meccanismo evolutivo non ancora ben compreso ma probabilmente finalizzato a non mettere in competizione dei giovani mammiferi con i cuccioli o con le mamme che verrebbero indebolite da una continua richiesta di latte da parte dei giovani mammiferi autosufficienti.
Tuttavia da un punto di vista evolutivo ci sono individui che non riescono a scomporre il lattosio che così restando “non digerito” soggiorna nel colon diventando “il pasto” dei batteri che lo metabolizzano con la relativa produzione di idrogeno (meteorismo intestinale).
Sulla presenza di idrogeno si basa il “breath test” che riscontra l’intolleranza al lattosio
Infine il lattosio aumenta la presenza dell’acqua nell’intestino causando coliti, dolori e diarrea.
Chi non ha problemi di intolleranza può tranquillamente consumare il latte e i suoi derivati senza problemi. Infine è stato dimostrato che un moderato consumo giornaliero di latte possa in alcuni casi arricchire l’intestino con una flora batterica in grado di ripulire gli scarti della fermentazione batterica del lattosio e ridurre sensibilmente le conseguenze dell’intolleranza.
Altre notizie su: www.switzerland-cheese.it

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Marzio
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Marzio

Marzio

Marzio Pecchioli, 26 anni. Laureato all'Università di Padova, Dams, indirizzo cinema e spettacolo, con tesi su "Giuseppe Lugo attore". Scrive di cinema sulla sua pagina facebook "Il cinema e i suoi aforismi" e su MCG (Mantova Chiama Garda), magazine mensile del quotidiano La Voce di Mantova.

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