La coppia ferrarese: storia d'amore e di farina

La coppia ferrarese, il tipico pane a forma di doppio corno (o di due amanti abbracciati, per i più romantici) fa risalire le sue origini addirittura nel 1536, quando, durante un carnevale, in una cena imbandita per il duca di Ferrara, messer Giglio presentò in tavola, nello sconcerto generale, un pane ritorto e contorto simile a dei grissini intrecciati, omaggio ai boccoli di Lucrezia Borgia, arrivata in città come sposa del duca Alfonso d’Este. Alcune malelingue fanno invece risalire l’attuale conformazione a doppio corno proprio in riferimento allo sfortunato matrimonio tra i due.

Da allora sono passati nobili, guerre, carestie e terremoti, ma i ferraresi hanno mantenuto quasi intatta la tradizione che li lega al loro pane. Nel 2001 la coppia ottiene la certificazione IGP, e nel 2004 nasce il Consorzio per la tutela del tipico pane ferrarese.

Alcune delle attuali difficoltà incontrate nella produzione della coppia sono da ricondurre alla rigidità del Disciplinare nel delineare le linee guida della sua preparazione. Esso vuole, infatti, che il pane venga cotto in forni a platea fissa, con il calore, cioè, che arriva dal basso verso l’alto, con un peso che va dagli 80 ai 250 gr. e che venga commercializzato e venduto entro un massimo di ventiquattro ore, per poter così mantenere intatte le sue caratteristiche organolettiche. Non è prevista alcuna azione di conservazione tramite congelamento o surgelamento, ma solamente il classico metodo di conservazione casalingo in un sacchetto di carta nel portapane, ovviamente lontano da altri alimenti o spezie che potrebbero alterarne il sapore o l’odore.

La coppia (ciupeta in dialetto ferrarese) è ancora oggi il pane più venduto in città, acquistato da tre famiglie su quattro come abituale alimento quotidiano.

Un consiglio? Perdetevi tra i vicoli rinascimentali della città, magari dopo un giro al Castello, camminate sui tipici ciottoli con il naso all’insù a guardare le volte e i palazzi storici, gustate questo fragrante e profumatissimo pane, e provate il piacere di sentirvi parte della cultura estense nel suo massimo splendore: siete a Ferrara, rilassatevi e lasciatevi trasportare dal gusto.

Eleonora Cascione